<Gigi>rael.org
2013-09-28 16:33:50 UTC
a fianco del titolo principale di Repubblica on line:
http://www.repubblica.it/scienze/2013/09/28/news/paradismo_tecnologia_uomo-66975874/?ref=HRERO-1
"Le macchine? Al servizio dell'uomo.
Il Paradismo è la filosofia del futuro"
L'idea utopica del "paradiso in terra" sta accogliendo adepti in diverse
nazioni del mondo: l'obiettivo è che l'essere umano dedichi la propria vita
alla ricerca, alle arti, agli studi, o allo sviluppo personale. Lasciando
ogni incombenza alle macchine che "libereranno l'individuo dalla schiavitù
del lavoro e del denaro". Ecco come di LUDOVICA AMOROSO
UOMINI amministratori e automi manovali. O meglio: uomini creativi,
intellettuali, scienziati, artisti e robot creatori di forza lavoro. Una
teoria racchiude questo pensiero in una parola: Paradismo, sinonimo di
"tecnologia al servizio dell'uomo". Un mondo in cui l'innovazione libererà
l'umanità dalla schiavitù di denaro e di lavoro. Dimentichiamo perciò la
concorrenza uomo-macchina, quella su cui economisti, ricercatori, sociologi
stanno da tempo dibattendo perché considerata come crescente piaga del
futuro per la perdita di 5-10 milioni di posti di lavoro ogni anno. Opinione
condivisa è che sia fondamentale competere con le macchine e non andare
contro di esse. "E' la chiave per vincere la gara": lo avevano scritto
Andrew McAfee ed Erik Brynjolfsson, ricercatori del MIT, nel loro libro
"Race against the machine".
"In medicina, nella ricerca scientifica, così come nel diritto, nella
finanza, nel commercio e nella produzione", la componente umana deve
costituire l'elemento essenziale. Per il futuro, ci ha dichiarato qualche
tempo fa il professor Emanuele Micheli, coordinatore didattico della Scuola
di Robotica di Genova, "è plausibile che si prefigurerà uno scenario di
professioni qualificatissime, intellettuali e/o creative, mentre ai droidi
spetterà il compito di sostituire l'uomo nelle mansioni più complesse e
pericolose".
Il Paradismo, invece, elimina l'intervento umano nella gestione e in futuro
anche nella realizzazione dei prodotti e dei servizi. Va perciò molto oltre
quanto sopra riferito dai ricercatori che abbiamo citato. Tutto è affidato
nelle mani degli instancabili robot, programmati per il cento per cento di
efficienza. Solo per fare qualche esempio: si lavora allo sviluppo di
materiali intelligenti che trasformeranno e che si trasformeranno in oggetti
(ovvero la materia riprogrammabile o "Claytronics", quel settore emergente
dell'ingegneria relativo a robot nanometrici riconfigurabili); stampanti in
4D (dove la quarta componente è il tempo); o macchinari che possono produrre
tutto ciò che vogliamo o che possiamo immaginare. Insomma si lavora alla
nascita di una "tecnologia che ci renderà liberi".
In quella parola, Paradismo, sarebbe racchiusa la soluzione di salvezza
globale sul nostro pianeta. Un movimento che ha alla radice l'idea di un
sistema sociale, economico e politico che libererà l'uomo, come dicevamo,
dalla schiavitù del lavoro e del denaro.
Per quanto paradossale ed utopica possa sembrare, l'idea del "paradiso in
terra" sta accogliendo adepti in diverse nazioni del mondo (sono già 10 i
paesi in cui si sta agendo concretamente) con la nascita di una serie di
movimenti paradistici coordinati da un'organizzazione internazionale
denominata 'Earth People Organisation', il cui slogan si può riassumere in:
"Dai il lavoro alle macchine e libera le persone". E che fa a capo ai
raeliani: per intenderci, un movimento religioso fondato negli anni '70 e
basato sulla credenza che la vita sulla terra sarebbe stata creata da alcuni
extraterrestri attraverso l'ingegneria genetica.
Gli utopici sostenitori del Paradismo desiderano che l'uomo dedichi la
propria vita alla ricerca, alle arti, agli studi, o allo sviluppo personale.
Insomma viva in una società del tempo libero. Il punto di partenza è che le
gravi crisi economiche saranno sempre più frequenti e che il futuro della
produzione passerà, comunque, quasi interamente nelle mani dei robot, anche
se non possiamo sapere in quanto tempo si verificherà questa transizione e
in che modo le economie verranno regolate con la sostituzione progressiva
della forza lavoro. Per questo, affermano, la soluzione "radicale ed
efficace" è concentrare gli "sforzi sullo sviluppo delle più moderne
tecnologie, così da poter delegare ogni incombenza lavorativa alle macchine,
redistribuendo gratuitamente ed equamente a tutta la popolazione la
produzione di beni e servizi. Il proletariato verrà così sostituito da robot
e computer, ed ognuno potrà gioire di un mondo senza più denaro". La loro
teoria si basa sul concetto di "nazionalizzazione" dei beni e servizi
attraverso un "Governo Mondiale che elargirà reddito universale minimo e
condividerà le risorse con saggezza".
http://www.repubblica.it/scienze/2013/09/28/news/paradismo_tecnologia_uomo-66975874/?ref=HRERO-1
"Le macchine? Al servizio dell'uomo.
Il Paradismo è la filosofia del futuro"
L'idea utopica del "paradiso in terra" sta accogliendo adepti in diverse
nazioni del mondo: l'obiettivo è che l'essere umano dedichi la propria vita
alla ricerca, alle arti, agli studi, o allo sviluppo personale. Lasciando
ogni incombenza alle macchine che "libereranno l'individuo dalla schiavitù
del lavoro e del denaro". Ecco come di LUDOVICA AMOROSO
UOMINI amministratori e automi manovali. O meglio: uomini creativi,
intellettuali, scienziati, artisti e robot creatori di forza lavoro. Una
teoria racchiude questo pensiero in una parola: Paradismo, sinonimo di
"tecnologia al servizio dell'uomo". Un mondo in cui l'innovazione libererà
l'umanità dalla schiavitù di denaro e di lavoro. Dimentichiamo perciò la
concorrenza uomo-macchina, quella su cui economisti, ricercatori, sociologi
stanno da tempo dibattendo perché considerata come crescente piaga del
futuro per la perdita di 5-10 milioni di posti di lavoro ogni anno. Opinione
condivisa è che sia fondamentale competere con le macchine e non andare
contro di esse. "E' la chiave per vincere la gara": lo avevano scritto
Andrew McAfee ed Erik Brynjolfsson, ricercatori del MIT, nel loro libro
"Race against the machine".
"In medicina, nella ricerca scientifica, così come nel diritto, nella
finanza, nel commercio e nella produzione", la componente umana deve
costituire l'elemento essenziale. Per il futuro, ci ha dichiarato qualche
tempo fa il professor Emanuele Micheli, coordinatore didattico della Scuola
di Robotica di Genova, "è plausibile che si prefigurerà uno scenario di
professioni qualificatissime, intellettuali e/o creative, mentre ai droidi
spetterà il compito di sostituire l'uomo nelle mansioni più complesse e
pericolose".
Il Paradismo, invece, elimina l'intervento umano nella gestione e in futuro
anche nella realizzazione dei prodotti e dei servizi. Va perciò molto oltre
quanto sopra riferito dai ricercatori che abbiamo citato. Tutto è affidato
nelle mani degli instancabili robot, programmati per il cento per cento di
efficienza. Solo per fare qualche esempio: si lavora allo sviluppo di
materiali intelligenti che trasformeranno e che si trasformeranno in oggetti
(ovvero la materia riprogrammabile o "Claytronics", quel settore emergente
dell'ingegneria relativo a robot nanometrici riconfigurabili); stampanti in
4D (dove la quarta componente è il tempo); o macchinari che possono produrre
tutto ciò che vogliamo o che possiamo immaginare. Insomma si lavora alla
nascita di una "tecnologia che ci renderà liberi".
In quella parola, Paradismo, sarebbe racchiusa la soluzione di salvezza
globale sul nostro pianeta. Un movimento che ha alla radice l'idea di un
sistema sociale, economico e politico che libererà l'uomo, come dicevamo,
dalla schiavitù del lavoro e del denaro.
Per quanto paradossale ed utopica possa sembrare, l'idea del "paradiso in
terra" sta accogliendo adepti in diverse nazioni del mondo (sono già 10 i
paesi in cui si sta agendo concretamente) con la nascita di una serie di
movimenti paradistici coordinati da un'organizzazione internazionale
denominata 'Earth People Organisation', il cui slogan si può riassumere in:
"Dai il lavoro alle macchine e libera le persone". E che fa a capo ai
raeliani: per intenderci, un movimento religioso fondato negli anni '70 e
basato sulla credenza che la vita sulla terra sarebbe stata creata da alcuni
extraterrestri attraverso l'ingegneria genetica.
Gli utopici sostenitori del Paradismo desiderano che l'uomo dedichi la
propria vita alla ricerca, alle arti, agli studi, o allo sviluppo personale.
Insomma viva in una società del tempo libero. Il punto di partenza è che le
gravi crisi economiche saranno sempre più frequenti e che il futuro della
produzione passerà, comunque, quasi interamente nelle mani dei robot, anche
se non possiamo sapere in quanto tempo si verificherà questa transizione e
in che modo le economie verranno regolate con la sostituzione progressiva
della forza lavoro. Per questo, affermano, la soluzione "radicale ed
efficace" è concentrare gli "sforzi sullo sviluppo delle più moderne
tecnologie, così da poter delegare ogni incombenza lavorativa alle macchine,
redistribuendo gratuitamente ed equamente a tutta la popolazione la
produzione di beni e servizi. Il proletariato verrà così sostituito da robot
e computer, ed ognuno potrà gioire di un mondo senza più denaro". La loro
teoria si basa sul concetto di "nazionalizzazione" dei beni e servizi
attraverso un "Governo Mondiale che elargirà reddito universale minimo e
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i raeliani
www.rael.org
PER CHI NON HA PAURA DEL FUTURO
http://it.raelianews.org/teaching
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