Post by w***@gmail.comEgregio sig. De Boni, lei è quanto di più noioso e prolisso mi sia mai
capitato di incontrare sui gruppi di discussione
La verita' sta nel dettaglio. La propaganda e' approssimazione e slogan
facili. Ed e' per questo che la propaganda ha tanto appiglio, in mancanza
di contradditorio. Come quello che avviene quando incontrate persone come
il sottoscritto. Ed e' per questo che potenziali politici come me, in
mancanza di spazi equi, non ha possibilita' di competere. Non serve l'olio
di ricino, non serve il manganello, quando il fascismo ha un controllo
totale sulla informazione. Basta il dileggio cronico verso l'avversario per
ridurre in briciole la sua credibilita', quando non ha modo di ribattere
puntualmente ad accuse ed offese. Questo e' il fascismo.
Per spiegarmi a chi pensi alla battuta facile, ricordo un adagio "e' nei
dettagli che il diavolo nasconde la sua coda". Gli anziani insegnavano una
volta, che e' prestando attenzione alle piccole cose e ai lati
apparentemente insignificanti dei problemi che si capisce veramente una
determinata situazione. Come e' evidente dai contenuti dei frequenti
contenziosi in cui mi trovo coinvolto riguardo al nucleare. Come e' evidente
dai ripetuta attacchi sulla mia persona.
Ma queste generazioni cresciute nell'era della pubblicita', del
controllo di massa degli intelletti pare avere perso tanto senso critico
del potere, tanta capacita' di discriminazione, offrendo una credulita'
che ha del disarmante. Pronta a raccogliersi in branchi di linciaggio,
seppure piu' mediatico che maneschi.
Post by w***@gmail.comin svariati anni di
frequentazione. Solitamente i suoi interventi non li leggo mai, perché
sono troppo lunghi, con una densità di informazioni per parola prossima
a zero. Questa volta qualche riga gliela devo dedicare, come minimo
perché, bontà sua, ha considerato di coinviolgermi nei suoi sproloqui.
Aleph ? Ho replicato ad Aleph. Lei chi e' ?
Post by w***@gmail.com...
Post by Roberto Deboni DMIsrPost by Alephhttp://yle.fi/uutiset/olkiluoto3_delayed_till_2016/6489784
"nel frattempo" cosa ? Una notizia del Febbraio 2013, dalle mie parti e'
vecchia di 9 mesi.
E allora?
Dal Dizionario Devoto-Oli (una fonte che vedo molti accettano come
reputabile):
"frattempo" = "intervallo di tempo"
ma nelle interlocuzioni "in quel frattempo" significa "frattanto, intanto"
Lei ha scritto "nel frattempo" che non e' altro che una parafrasi
di "in quel frattempo". Quindi la sua frase, usando un buon italiano, si
puo' parafrasare SOLO nel seguente significato semantico:
Intanto [inserire racconto di cosa sta accadendo nel Settembre 2013 a
Fukushima] in Finlandia ... nel Febbraio 2013 ... Lei in sostanza
considera l'intervallo di tempo corrispondente a Settembre 2013 come
corrispondente al mese di Febbraio 2013 ? Come scrivevo, la coda del
diavolo sta nel dettaglio, anche linguistico.
Dimenticavo, a scanso di equivoci: "intanto" = "nello stesso tempo,
indica >>> contemporaneita' <<<"
Ops. e' vero, ora mi sovviene che lei non ha scritto "frattempo", sono io
che mi sono permesso di tradurre "Meanwhile". Ed allora pigliamo l'Oxford
Dictionary (altra fonte reputabile):
"meanwhile" = adverb - "in the mean time" che dal significato di
"mean" = "equally far from two extremes" porta al significato semantico
di in mezzo ad un ... "frattempo", che equivale alla contemporaneita'
sopra scritta. Quindi, se lei non a dimestichezza con l'inglese, le
confermo che la traduzione di "meanwhile" e' "NEL frattempo", ove
quel "NEL" sostituisce nell'italiano il stare dentro la "meta', la
parte centrale" dell'intervallo.
Notera' che non ho fatto appello al traduttore di Google, perche' (forse
lo sa gia') puo' essere modificato al volo dall'utilizzatore. Se un numero
sufficiente di italiani scrive un altro significato, meanwhile rischia
di venire tradotto in altro modo (salvo che non intervenga qualche
funzionario di Google). In ogni caso, pare che il problema non ci sia
perche' anche Google (ovvero il "collettivo") pare d'accordo (questo
almeno alla data ed ora della stesura di questo messaggio):
http://translate.google.com/#auto/it/meanwhile
Post by w***@gmail.comPost by Roberto Deboni DMIsrDura definirlo "frattempo". Ma ha almeno controllato
cosa accade ... oggi ?
...
Nulla di nuovo: vanno avanti con i lavori a passo di lumaca
Secondo Areva ad andare a passo di lumaca sono le verifiche da parte
dell'ente governativo finlandese della sicurezza nucleare:
https://en.wikipedia.org/wiki/STUK
Post by w***@gmail.come
probabilmente tra 12 mesi riaggiorneranno, con un ulteriore ritardo, la
data di entrata in funzione della centrale.
Certamente, se i funzionari della STUK continuano a battere tempi molto
lenti. Credo che per Areva lo scontro piu' duro non e' stato quello
culturale di dovere lavorare con tante culture diverse, una vera
babele di linguaggi, ma di dovere interagire con funzionari governativi
meno efficienti di quelli francesi, che sono notori per il loro zelo e
dedizione. Mettiamola cosi', in Areva erano abituati bene, mancavano
dell'esperienza che ha invece, al contrario qualsiasi azienda italiana,
come ad esempio ENEL. Sono disposto a scommettere che se, nella impresa di
Olkiluoto, il socio di Areva, invece della Siemens, fosse stata la Ansaldo,
le cose sarebbero andate meglio, se non altro dal lato delle previsioni
tempistiche (ovvero si sarebbero subito affermato che occorrevano 10 anni).
Una osservazione, sbaglio, oppure Olkiluoto e' la prima esperienza estera
come capo-commessa per Areva ?
Osservo che come al solito, si riportava solo una versione, provvedo a
far sentire l'altra campana della vicenda:
http://www.areva.com/EN/news-9709/areva-committed-to-the-timely-completion-of-olkiluoto-3-while-ensuring-the-highest-level-of-safety.html
Poi sara' il tempo e l'arbitrato a dire chi aveva ragione o se ambedue
avevano le loro ragioni.
E gia', la faccenda dell'arbitrato, che a quanto pare viene facilmente
dimenticata. Lo sanno le aziende italiane cosa significa quando si
comincia a litigare con il committente (vedi Maire Tecnimont che quasi
subiva un collasso a causa dei contrasti continui con il suo cliente,
riguardo ad una centrale a carbone di 370 MW in Cile. Leggo il seguente
passo, perche' si renda conto cosa significa operare all'estero, senza
la protezione di una legislazione nazionale comune:
"In data 9 maggio 2012 il Cliente ha unilateralmente risolto il contratto
(invocando una disposizione contrattuale che disciplina il recesso), quando
già l’impianto era in produzione e trasferiva energia alla rete in modo
costante."
Insomma, Maire Tecnimont consegna una centrale funzionante ed il cliente
gli fa marameo ...
Tutto e' nato per un forte sisma nel febbraio 2010 che ha praticamente
costretto a rifare la centrale (il calcestruzzo in maturazione non gradisce
per niente le scosse sismiche). Il problema non e' tanto l'aumento dei
costi, bensi' sul ritardo sulla tabella di marcia, e la societa' cilena
Colbun S.A. si e' mostrata implacabile, sfruttando l'errore degli italiani
di non avere inserito una clausola per gestire l'eventualita' di un evento
sismico (cosa che in Cile non e' rara). Gli italiani per il futuro (come
Areva per i suoi cantieri EPR) hanno imparato la lezione, la prossima volta
la clausola sara' inserita, ma nel frattempo rischiano di fallire.
Anzi, puo' essere interessante esaminare l'elenco dei problemi di un anno
horribilis per gli italiani in Sud America.
Colbun e Bocamina II: disastrosi terremoti nel 2010 e nel 2011 in Cile
Pecem I, Pecem II e Itaqui: scarsa competenza delle imprese locali, mancanza
di manovalanza specializzata, congestione dei porti e scioperi a ripetizione
nel settore costruzioni in Brasile
Bocamina II: violente sommosse della popolazione contro il cantiere
Colbun: ritardi per la controversia insorta
... quindi anche gli italiani sanno che se sorgono controversie i lavori
subiscono ritardi. La gente che litiga non lavora.
In ogni caso, per i curiosi, gli italiani hanno subito tali perdite per
tutte e cinque le centrali (tutte a carbone intorno ai 360-370 MW) che
la Maire Tecnimont ha dovuto ricapitalizzare per non fallire e non basta:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/18/a-maire-tecnimont-ricapitalizzazione-non-basta-e-vuole-tagliare-130-dipendenti/713645/
"A Maire Tecnimont la ricapitalizzazione non basta. Vuole tagliare 130
dipendenti"
Questo deve aiutare a mettere i problemi di Areva e della TVO in una
prospettiva piu' ampia, meno miope.
Post by w***@gmail.comHo riportato la notizia perché è un caso emblematico di come l'industria
nucleare, nelle vesti di Areva, una delle aziende nucleari leader a
livello mondiale,
"leader a livello mondiale" in che senso. Se e' alla sua prima esperienza,
come fa ad essere "leader" ?
Post by w***@gmail.comfaccia acqua da tutte le parti e non riesca neppure a
mantenere fede agli impegni progetuali (Olkiluoto-3 doveva entrare in
funzione nel 2003).
Vedo che ha corretto la data con 2009. Come spiegato sopra, prima di
andare avanti, preciso subito che sia possibile una mancanza di serieta'
contrattuale, una inadempienza sui tempi di consegna, da parte di Areva.
Per capire come stanno i fatti, occorre pero' guardare con una certa
attenzione le date. Prima di tutto, vediamo dove sta scritto 2009 (lei non
cita una fonte, quindi tento qualche ricerca tra i documenti di Areva:
infatti, perche' sia "colpa" di Areva, occorre che la data provenga da una
sua "esternazione", non da qualche stima od ipotesi giornalistica).
Non e' stato facile, Areva pare abbia cancellato la pagine (male), ma la
memoria del web e' lunga ed io sono uno che scava:
http://archive.is/web.archive.org/web/20070927094543/http://www.ol3.areva-np.com/project/chrono.htm
cliccate sulla pagina e leggiamo (parole dal sito Areva del tempo):
2004 Project-Engineering, Licensing Procedure, Main Components, Site
Preparation and Excavation (Onwer`s scope)
2005-2007 Foundation, Erection of Structures, Installation of Mechanical
and Electrical Components
Abbiamo anche due eventi reali (le "pietre miliari"):
September 2005 Teollisuuden Voima Oy (TVO) celebrated the laying of the
foundation stone for its new nuclear power plant in
Olkiluoto, Finland. (12.9.2005)
November 2005 Armoring of the turbine building and reactor building
poi prosegue la tabella di marcia di Areva:
2008 Starting of commissioning, testing of the plant
2009 First elecricity production
2010 Commercial operating
Questo documento e' del Settembre 2007, ma un documento della Universita'
di Turku cita che l'11-07-2006, tra Areva e TVO si era concordata la data
del 2010 per l'entrata in servizio. Ricordo a tutti che Luglio 2006
significa meno di un'anno dalla prima colata di calcestruzzo.
Forse nei documenti pre-cantiere si erano indicate date diverse (leggo
una fonte giornalistica che riporta la data del Maggio 2009), ma e' uso
rettificare la data quando il cantiere finalmente apre, o meglio quando
finalmente si esegue la prima colata di calcestruzzo (che tra parentesi
e' per convenzione la data di inizio dei lavori di costruzione di un
reattore nucleare). Infatti e' evidente dalla date effettive, che la
prima colata di calcestruzzo e' avvenuta verso la fine del 2005 e
probabilmente la previsione pre-cantiere era per l'inizio del 2005.
Infatti, nella cronologia e' chiaramente scritto che i lavori di scavo e
di preparazione del cantiere (a carico della TVO) dovevano essere eseguiti
nel 2004. Il ritardo con e' stata effettuata la prima colata di calcestruzzo
fa sospettare che questi scavi siano andati ben oltre il 2004, interessando
probabilmente il cantiere fino al Maggio 2005. Ergo, e' stato ridotto il
tempo a disposizione per Areva-Siemens (forse abbiamo dimenticato che
c'erano anche i tedeschi ?) per la preparazione delle armature e
l'esecuzione della prima colata. C'e' da notare che mancava ancora un
via libera parlamentare finlandese: quello dell'inizio della costruzione
del reattore EPR, e questo e' arrivato solo nel Febbraio 2005. Se la TVO
doveva cominciare gli scavi nel 2004 ... ?
Come ho scritto, la coda del diavolo sta nel dettaglio, ovvero le bugie
si scoprono dai dettagli. Proviamo a seguire la storia documentata.
Una cosa che possiamo fare e' vedere quanto tempo ci hanno messo i francesi
a costruire gli ultimi reattori:
https://fr.wikipedia.org/wiki/Liste_des_r%C3%A9acteurs_nucl%C3%A9aires_en_France#R.C3.A9acteurs_en_service
Abbiamo 4 reattori commissionati dopo il 2000 e dispiace, ma i tempi dalla
costruzione sono 16 anni, 15 anni, 14 anni e 11 anni. Ahiaaa ...
Proviamo a guardare alla data indicata come "conclusione lavori":
12 anni, 12 anni, 9 anni, 8 anni.
E' chiaro che Areva e' stata avventata. In base alla esperienza di Framatome
avrebbe dovuto mettere dal 2005 almeno fino al 2013 per la conclusione
lavori e 2016 per l'entrata in servizio. Ma forse c'e' lo zampino dei
tedeschi, che promettevano tempi migliori ? Andiamo a guardare il loro
curriculum:
https://de.wikipedia.org/wiki/Liste_der_Kernreaktoren_in_Deutschland#Kernkraftwerke
Tra "Baubeginn" e "Beginn des kommerziellen Bertriebs" abbiamo:
6 anni, 10 anni, 8 anni, 9 anni, 8 anni, 7 anni, 7 anni, 9 anni, 8 anni
per la generazione piu' recente. I primi sette evidenziati in giallo (che
sono quelli oggi in esercizio) sono della serie Konvoi, l'inizio di una
"normazione" nella costruzione di centrali nucleari ed il precursore del
progetto EPR). Pare intuire che dal 1976 i tedeschi hanno iniziato a
costruire reattori tutti uguali e questo gli deve avere permesso una
maggiore rapidita' rispetto ai francesi. Ma siamo ben lontano dai 4 anni.
In un solo caso, sono scesi a 6 anni (Isar, il che avrebbe significato
dal 2005, l'entrata in servizio nel 2011.
La conclusione e' chiara: Areva ha fatto promesse azzardate, ed e'
curioso, anzi direi, logico che la tempistica con cui Olkiluoto sta
andando avanti rispetta fedelmente i tempi cronologi dei piu' recenti
reattori costruiti in Francia. In base a quelle tempistiche, Olkiluoto,
partendo dalla prima colata di calcestruzzo nel 2005, dovrebbe entrare
in servizio nel 2016. Ma consideriamo ora che l'EPR e' nuovo, una novita'
per Areva, in piu' modi. E' il primo modello di una nuova generazione.
E' la prima esperienza all'estero, per di piu' con una culturale
capitalistica (che significa, ognuno si gratta i suoi errori)
sostanzialmente diversa da quella del consenso di origine centralista che
vige in Francia. E neanche i tedeschi non sembrano portati a rapportarsi
facilmente con i finlandesi (tant'e' che alla fine hanno gettato la spugna).
Insomma, a conti fatti, se Olkiluoto 3 entra in servizio nel 2016 e'
alla fine un successo (basato sulla esperienza fattuale storica), anche se
una figuraccia per Areva dal punto di vista delle "promesse".
Ma andiamo avanti. Allora, osservate la cronologia. Nel 2008 Areva si
riprometteva l'inizio della attivita' di collaudo degli impianti: si
mette sotto pressione i vari circuiti, per controllare le perdite, si
controllano le saldature e le tenute, si caricano delle "finte" barre
di combustibile per verificare i flussi ed il funzionamento delle
pompe, etc. Considerando i quadrupli circuiti funzionali e di emergenza
si tratta di una notevole mole di lavoro. Sorprende che neanche il
committente l'abbia preso in considerazione (ma ...).
In ogni caso, nel 2008, non si e' affatto arrivati a questa fase.
In teoria, a causa del ritardo nell'inizio dei lavori, poteva essere
accettabile che l'attivita' di commissionamento fosse spostata al 2009.
Ma si erano creati tre problemi:
- il 16 Ottobre 2008, Areva premeva per spostare la data del
commissionamento al 2012 (probabilmente un momento di presa di coscienza
della realta presente e storica)
- TVO era gia' sul piede di guerra, con una data tollerata massima del
2011 e la negazione di qualsiasi sua responsabilita' nei ritardi (il che
e' in parte vero, visto che non ha influenza sulla STUK, una delle
cause dei ritardi)
- Areva cercava di ottenere una compartecipazione di TVO sull'aumento
dei costi, sostanzialmente dovuto ai rifacimenti e prezzi crescenti, alle
stelle dei materiali
TVO, come qualsiasi buon capitalista, entrava in modalita' conflittuale,
volto a tirare la corda dalla sua parte, chiaramente prendendo alla
sprovvista Areva che invece era abituata a lavorare in un clima di tipo
governativo, ove si cerca di raggiungere un consenso, piuttosto che
scontri frontali.
Il risultato lo possiamo vedere 4 anni dopo:
http://uk.reuters.com/article/2012/07/05/uk-areva-siemens-tvo-idUKBRE86413P20120705
ove nel silenzio di TVO, Areva annunciava di avere ottenuto un ordine a suo
favore dall'arbitraggio internazionale di un pagamento di €125 milioni dalla
TVO. Dalla notizia si evince anche che la cifra richiesta da Areva ammontava
a €1,94 miliardi, percio' la somma concessa e' solo un bocconcino del titale.
L'arbitraggio era ancora aperto per il resto, ma mostra come la TVO aveva
tirato troppo dalla "sua parte". Vedi la vicenda Maire Tecnimont per
similarita'. Considerando la cifra di €3,2 miliardi come punto di partenza
(quella di cui al prestito bancario nel 2003), si potrebbe calcolare in
3,2 + 1,94 = €5,14 miliardi la richiesta aggiornata nel 2008 da Areva.
Debacle ? Si', si puo' concordare. Areva ha le sue ragioni, ma anche TVO
sta giocando troppo duramente le sue carte. Come Colbun ha abusato della
svista di Maire Tecnimont riguarda ad una clausola sugli eventi sismici.
Ma nelle regole del libero mercato internazionale, di fronte alla mancanza
di una entita' sovrannazionale che possa punire abusi di chi approfitta
delle situazioni, esiste il criterio anglosassone di "fairness" un
concetto certamente lontano anni luce da quello dei cavilli giuridici a
cui siamo abituati, ad esempio, in Italia. E gli arbitraggi fanno appello
proprio a questa nozione, ove si considera "quello che e' giusto" al di
fuori della aridita' delle disposizioni contrattuali.
L'arbitraggio tra Areva e TVO non e' ancora chiuso, quindi sara' da
vedere poi chi, secondo esperti internazionali, e' "piu'" (perche' di torti
le hanno ambedue le parti) in torto.
Post by w***@gmail.com1) il portafoglio ordini degli EPR francesi, complice anche il
referendum italiano che ha dato un taglio alle ambizione revanchiste di
alcuni, langue (a dire poco);
Mi spiega come il risultato del referendum italiano vada a collegarsi alla
competenza (o sua mancanza) di Areva ?
Post by w***@gmail.com2) il "pour parler", cui allude Castagno
nel suo intervento, relativo all'ordine di un nuovo reattore, vede Areva
miseramente cassata a favore di Rosatom;
Dalle mie letture, mi pare piu' di capire che la scelta diversa da Areva
e' quello di una diversificazione dei fornitori. Ovvero, il vantaggio
della semplicita' di reattori uguali viene compensato dal vantaggio di
maggiore potere contrattuale verso i fornitori, quando sono almeno in due
da mettere in competizione l'uno con l'altro. Capisco che con la logica
di un certo italiano medio della "fedelta'" verso il suo bottegaio di
fiducia (da cui viene che in molte realta' locali si hanno prezzi piu'
alti di quello che sarebbe il mercato) non e' comprensibile un tale
atteggiamento. Ma ci sono altri italiani che fanno le scorrerie ai piu'
diversi fornitori, anche per decine di km, per cercare il prezzo piu'
basso, che possono spiegare il vantaggio di non mettersi nelle mani dello
stesso fornitore.
Post by w***@gmail.com3) le stime sui costi finali,
inizialmente previsti attorno ai 3,2 Geuro, sono ora di circa 9 Geuro.
Anche riguardo ai costi osserviamo la sgradevole attitudine ad usare cifre
obsolete. C'e' anche chi utilizza ancora la cifra di €3 miliardi. Ecco la
storia dei "prezzi".
Prima di iniziare, pero' vorrei mettere in chiaro una cosa: Olkiluoto non
e' di proprieta' del governo finlandese, ne' e' pagato dal governo
finlandese. Si tratta di denaro privato. Solo che il governo finlandese
e' piuttosto centralista e quindi pretende di avere il diritto di permettere
o meno un consorzio di imprese di fare o non fare una centrale elettrica.
Infatti, chi e' TVO ?
Teollisuuden Voima Oy (TVO) e' una azienda elettrica finlandese che produce
elettricita' SOLO per i suo soci. In base al suo statuto, gli associati a
TVO pagano costi fissi in rapporto alle loro azioni e ricevono in cambio
corrispondenti diritti sulla elettricita' prodotta. Inoltre pagano costi
variabili in rapporto all'elettricita' che consumano. TVO non ricava nessun
profitto come azienda, e le sue azioni non danno dividendi. Questo e' stata
la conseguenza di un contenzioso, in cui la Corte Amministrativa Suprema in
Finlandia ha imputato una azienda idroelettrica, la Oy Mankala Ab di avere
pagato dividendi clandestini ai suoi azionisti. Da allora in Finlandia vige
il principio Mankala (dal nome del procedimento), per cui le aziende
elettriche di questo tipo, non pagano dividendi.
Quali sono i soci di TVO ?
6,5% EPV Energia Oy
26,6% Fortum Power and Heat Oy (azienda elettrica finlandese, tipo Edison)
0,1% Karhu Voima Oy
1,9% Kemira Oyi
8,1% Oy Mankala Ab
56,8% Pohjolan Voima Oy (PVO)
dove l'ultima, PVO a suo volta ha i seguenti soci:
21,4% Aziende elettriche locali
7,3% Municipalizzate
60,7% Industria forestale, segherie
6,5% Altre industrie
4,1% Altre
[Nota: in finlandese "teollisuuden" -> "industria", "voima" -> "energia",
"oy" -> "Ltd" quindi Srl e "pohjola" -> "nord"]
come si puo' vedere si tratta di una realta' variegata, un capitalismo
frazionato e libero, ognuno interessata alla sua quota di energia, senza
interventi dello Stato.
Questo significa che la scelta nucleare di Olkiluoto, dal 1973 ad oggi,
non e' mai stata una scelta politica, ma rigorosamente economica ed
industriale da parti interessate solo a due cose: fare soldi e la certezza
del futuro. Il fatto che dopo 26 anni abbiano deciso per Olkiluoto 3
significa che il nucleare e' stata benefico per la TVO. Il fatto che ora
stiano ventilando (o siamo gia' allo "spingere" ?) un Olkiluoto 4 significa
che nonostante la lentezza dei lavori ad Olkiluoto 3, i vantaggi economici
del nucleare restano apprezzabili. Il fatto che queste aziende e la
Finlandia non sono in crisi economico, conferma ulteriormente la bonta'
delle loro scelte energetiche. O no ? Oppure i teorici italiani e tedeschi
hanno dimostrazione del contrario ?
Tra parentesi, l'industria finlandese si mangia meta' della produzione
elettrica nazionale; come e' diversa la situazione rispetto all'Italia,
dove si "consuma" senza produrre!
Ed ora passiamo alla storia del gioco dei numeri dei "prezzi".
Come spiegato, le intenzioni della TVO sono state di necessita' presentate
al governo finlandese, per ottenere il permesso preliminare. In tale
occasione (siamo a date antecedenti il 2003) e' stata ventagliata una
cifra tra i €1,7 ed i €2,5 miliardi. Chiaramente si tratta di un gioco
delle parti, di un tirare al ribasso, per togliersi di mezzi i politici,
che anche se finlandesi, sono uguali in tutto il mondo (e' l'elettorato
che fa la differenza, dando o meno "corda" alle farneticazioni dei
politicanti). Notare che nel 1993, una precedente richiesta della TVO era
stata bocciata, e quindi si puo' capire come mai la TVO era cosi'
ottimista. TVO ha cosi' ottenuto l'assenso del Parlamento della Finlandia
nel 2002. A quel tempo la TVO aveva effettuato i primi sondaggi commerciali
con Framatome.
Poi comincia la trattiva con quello che sara' il futuro consorzio Areva
(nata nel frattempo da Framatome) e Siemens. Notare che la divisione Siemens
Nucleare era stata inglobata in Framatome gia' nel 2001, con il gruppo
Siemens azionista di Framatome poi Areva. Solo nel 2009, Siemens cede tutte
le sue azioni in Areva NP.
Nel 2003, si accordano prelimarmente sulla cifra di €3 miliardi.
Nel Dicembre 2003, si ha un prezzo ufficiale di €3,2 miliardi, nella
documentazione con cui la Bayerische Landesbank concede un prestito di
€1,95 miliardi al tasso di interesse del 2,6% alla TVO.
Quindi potete ora capire che queste "famose" cifre, ovvero i €3,2 e
peggio ancora i €3 sono cifre preventivate 2 anni prima dell'inizio
dei lavori. Scusate, ma nella industria non e' normale mantenere ferme
le cifre contrattuali fino a quando non iniziano i lavori.
Percio' tutto questo ciarliare che Areva avrebbe sfondato di 3 volte il
prezzo concordato si riferisce a cifre indicate in pratiche di fido,
obosolete e che non tengono conto neanche della inflazione durante i 2
anni di intervallo PRIMA dell'INIZIO LAVORI da parte del consorzio
AREVA-SIEMENS !!! Avete capito: si ritocca un numero qui, si riporta
la cifra di una parte (in lite) qua, e cosi' si crea un "mostro" che in
realta' e' solo fantasia. Pero' le aziende guardano al sodo, ed e' per
questo che proprio i finlandesi della TVO non paiono avere problemi ad
imbarcarsi in una nuova impresa nucleare, con Olkiluoto 4. Perche'
conoscono la verita'.
Post by w***@gmail.comPost by Roberto Deboni DMIsrInteressante, non trovate ? Una informazione collaterale: TVO (il
committente) e' in contenzioso legale con Areva (il costruttore)
ROTFL..., chissà come mai è in contenzioso legale.
Per pratica commerciale. Specialmente ove non vige una legislazione
neutrale tra le parti (tipicamente quando una parte e' estera), non e'
raro che si creino contenziosi ad arte, cavillando invece di valutare
il "fairness" (l'equita') della situazione.
Post by w***@gmail.comTralascio tutti i problemi che hanno afflitto il progetto dall'inizio, e
sui quali lei non è informato,
Prima lei afferma di non avere mai letto i miei interventi:
"Solitamente i suoi interventi non li leggo mai"
percio', come fa ad affermare che non sono informato ?
Avrebbe dovuto come minimo sospettare che avevo gia' scorazzato sulla
materia. Ho fornito la fonte:
http://www.stuk.fi/ydinturvallisuus/ydinvoimalaitokset/olkiluoto3/en_GB/olkiluoto3/_files/12222632510014949/default/investigation_report.pdf
che naturalmente e' sparita, ma i miei copia ed incolla fregano coloro
che vogliono fare sparire la storia. E poi interviene anche la memoria
del Web:
http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:J_woyzPcrWkJ:http://www.stuk.fi/stuk/tiedotteet/2006/en_GB/news_419/_files/12222632510022546/default/investigation_report.pdf%2Bhttp://www.stuk.fi/ydinturvallisuus/ydinvoimalaitokset/olkiluoto3/en_GB/olkiluoto3/_files/12222632510014949/default/investigation_report.pdf&oe=utf-8&rls=org.debian%3Aen-GB%3Aunofficial&client=iceweasel-a&hl=it&ct=clnk
Il 24 Luglio 2012 ore 13:24, avevo risposto, citando parti del documento,
alle seguenti domanda:
"Chi ?"
"Cosa ?"
"Requisiti ?"
"Caratteristiche ?"
Le risparmio, visto la sua allergia ad approfondire le materie, limitandomi
a citare la mia conclusione:
---- inizio citazione ----
In altre parole, tutta la bagarre, ha sostanzialmente causato un tremendo
ritardo del completamento, perche' la lavorazione ha seguito ripetute
interruzioni da parte degli esperti di sicurezza, che hanno piu' volte
costretto la Forssan Betoni a correggere il suo operato approssimativo.
Ma proprio a causa di questi ritardi, il risultato ottenuto e' entro
le specifiche. Anzi, probabilmente hanno impedito di fatto il problema
del surriscaldamento, il potenziale pericolo delle grosse gettate.
---- fine citazione ----
Post by w***@gmail.comcome la fondazione in cemento inadeguata
e le saldature inadeguate di uno degli involucri di contenuimento del
nocciolo.
La fondazione "rischiava" di essere inadeguata. Ma per colpa di chi ?
Di Areva. Non, bensi' della Forssan Betoni scelta dalla TVO.
Chi non sarebbe informato ?
E visto che i ritardi in questione alla fine risalgono a scelte locali
imposte dalla TVO, l'arbitrato ha cominciato a caricare una penale sulla
TVO.
Riguardo alle cose che si sanno, per esempio, sapeva che Siemens, per le
sue scorrettezze, quando e' uscita da Areva, ha dovuto pagare
€1,08 miliardi ad Areva come penalita' (0,648) e riduzione del debito
finanziario di Areva a carico della Siemens ?
Ovviamente un ulteriore arbitraggio internazionale.