Discussione:
Nucleare: prima bruciavano uranio, adesso bruciano soldi...
(troppo vecchio per rispondere)
fuzzy
2013-11-20 08:19:41 UTC
Permalink
http://www.theguardian.com/environment/damian-carrington-blog/2013/sep/04/fukushima-farce-nuclear-industry-flaw

"Once upon a time, when the nuclear industry was shiny and new, it simply burned uranium. Now, old and tarnished, it burns money. From the promise of nuclear electricity being too cheap to meter, we now have costs that are too great to count.

At the site of the Fukushima meltdown in Japan, the government is being forced to spend over £200m on a fanciful-sounding underground ice wall in the latest desperate attempt to halt the radiation-contaminated water that is leaking into the sea.

When mere stopgaps cost this much, it is clear any real solution will cost the earth. Japanese taxpayers have already had to bail out the operator Tepco to the tune of £6.5bn. The final clean up will cost tens of billions and take 40 years.

Yet supporters maintain that nuclear power offers affordable low-carbon electricity and is a vital tool in the fight to curb climate change. The UK government, already spending most of its energy budget on nuclear clean up, has crashed through deadline after deadline in a fruitless search to find anybody willing to build new nuclear power stations at reasonable cost.

..."

fuzzy
Aleph
2013-11-20 10:01:36 UTC
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Post by fuzzy
http://www.theguardian.com/environment/damian-carrington-blog/2013/sep/04/fukushima-farce-nuclear-industry-flaw
"Once upon a time, when the nuclear industry was shiny and new, it simply burned uranium. Now, old and tarnished, it burns money. From the promise of nuclear electricity being too cheap to meter, we now have costs that are too great to count.
At the site of the Fukushima meltdown in Japan, the government is being forced to spend over £200m on a fanciful-sounding underground ice wall in the latest desperate attempt to halt the radiation-contaminated water that is leaking into the sea.
[cut]

Meanwhile in Finland:

http://yle.fi/uutiset/olkiluoto3_delayed_till_2016/6489784

Ciao,
Aleph
fuzzy
2013-11-20 12:42:42 UTC
Permalink
Post by Aleph
Post by fuzzy
http://www.theguardian.com/environment/damian-carrington-blog/2013/sep/04/fukushima-farce-nuclear-industry-flaw
"Once upon a time, when the nuclear industry was shiny and new, it simply burned uranium. Now, old and tarnished, it burns money. From the promise of nuclear electricity being too cheap to meter, we now have costs that are too great to count.
At the site of the Fukushima meltdown in Japan, the government is being forced to spend over £200m on a fanciful-sounding underground ice wall in the latest desperate attempt to halt the radiation-contaminated water that is leaking into the sea.
[cut]
http://yle.fi/uutiset/olkiluoto3_delayed_till_2016/6489784
Ciao,
Aleph
ah ah ah!!!
never ending story

fuzzy/terrorist
Raffaele Castagno
2013-11-20 14:53:01 UTC
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Post by Aleph
http://yle.fi/uutiset/olkiluoto3_delayed_till_2016/6489784
E la cosa è talmente preoccupante che hanno intenzione di costruirne un'altra ancora:

http://www.upi.com/Business_News/Energy-Resources/2013/09/06/Finnish-group-Rosatom-reach-agreement-on-new-nuclear-power-plant/UPI-42791378440180/

Raffaele
fuzzy
2013-11-20 17:26:31 UTC
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Post by Raffaele Castagno
Post by Aleph
http://yle.fi/uutiset/olkiluoto3_delayed_till_2016/6489784
http://www.upi.com/Business_News/Energy-Resources/2013/09/06/Finnish-group-Rosatom-reach-agreement-on-new-nuclear-power-plant/UPI-42791378440180/
Raffaele
Peccato che hai postato un articolo di settembre che dice che entro ottobre ci sarebbe stato l'accordo.

mentre ad oggi ancora non hanno firmato niente

http://www.world-nuclear-news.org/C_Shareholders-committed-to-Finnish-plant-1411138.html

bla bla bla...

fuzzy
Roberto Deboni DMIsr
2013-11-20 21:46:29 UTC
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Post by fuzzy
Post by Raffaele Castagno
Post by Aleph
http://yle.fi/uutiset/olkiluoto3_delayed_till_2016/6489784
http://www.upi.com/Business_News/Energy-Resources/2013/09/06/Finnish-group-Rosatom-reach-agreement-on-new-nuclear-power-plant/UPI-42791378440180/
Raffaele
Peccato che hai postato un articolo di settembre che dice che entro
ottobre ci sarebbe stato l'accordo.
mentre ad oggi ancora non hanno firmato niente
http://www.world-nuclear-news.org/C_Shareholders-committed-to-Finnish-plant-1411138.html
bla bla bla...
Con questo intervento cosa intende ? Che il contratto non sara' mai
firmato, che il reattore non sara' mai costruito ?

Chiedo solo per capire se intende prendere in giro la lentezza con cui
i grossi impianti nucleari progrediscono nelle varie fasi dalla decisione
alla produzione OPPURE se intende affermare che si tratta solo di sogni
di nuovi impianti destinati a cadere nel vuoto ?
Raffaele Castagno
2013-11-21 11:03:19 UTC
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Post by fuzzy
Peccato che hai postato un articolo di settembre che dice che entro ottobre ci sarebbe stato l'accordo.
mentre ad oggi ancora non hanno firmato niente
http://www.world-nuclear-news.org/C_Shareholders-committed-to-Finnish-plant-1411138.html
Per natale, fatti regalare un corso di inglese.

Come è scritto nell'articolo che ho riportato:

"It now goes before Fennovoima's shareholders, who must decide whether to accept the deal by the end of October."

"Fennovoima and Rosatom said their goal is to sign a contract for investment decisions and delivery of the 1.2-gigawatt power plant by the end of this year."

Che sono due cose DIVERSE.

Come si legge nel link che hai citato tu:

http://www.world-nuclear-news.org/C_Shareholders-committed-to-Finnish-plant-1411138.html

Fennovoima says it is proceeding towards signing a supply contract for a new nuclear plant at Hanhikivi after three quarters of its owner companies decided to continue their involvement in the project.

Ovvero entro Ottobre tre quarti degli shareholders hanno deciso di accettare e mantenere l'accordo.

Non c'è scritto da nessuna parte che Fennovoima intendeva firmare il contratto con Rosatom entro Ottobre, invece.

Raffaele
Roberto Deboni DMIsr
2013-11-21 03:41:59 UTC
Permalink
Post by Aleph
Post by fuzzy
http://www.theguardian.com/environment/damian-carrington-blog/2013/sep/04/fukushima-farce-nuclear-industry-flaw
"Once upon a time, when the nuclear industry was shiny and new, it
simply burned uranium. Now, old and tarnished, it burns money. From the
promise of nuclear electricity being too cheap to meter, we now have
costs that are too great to count.
At the site of the Fukushima meltdown in Japan, the government is being
forced to spend over £200m on a fanciful-sounding underground ice wall
in the latest desperate attempt to halt the radiation-contaminated
water that is leaking into the sea.
[cut]
http://yle.fi/uutiset/olkiluoto3_delayed_till_2016/6489784
"nel frattempo" cosa ? Una notizia del Febbraio 2013, dalle mie parti e'
vecchia di 9 mesi. Dura definirlo "frattempo". Ma ha almeno controllato
cosa accade ... oggi ? Nella notizia riportano che "solo" il 75% del
lavoro e' stato completato. 9 mesi fa. Vediamo: lavori iniziati nel
2005, sono passati 8 anni, quindi se il 75% ha richiesto 8 anni, si
potrebbe pensare che per fare il restante 25% occorrono altri:

x:25 = 8:75 da cui x = 8 * 25/75 = 2,7 anni

2013 + 2,7 = 2015,7 circa 2016. Cosa scrive il sito:

"Electricity production will not begin at the new reactor until 2016"

Interessante, non trovate ? Una informazione collaterale: TVO (il
committente) e' in contenzioso legale con Areva (il costruttore) e sta
sostenendo la tesi che i ritardi sono sempre piu' crescenti e colpa di
Areva. Insomma, non e' proprio il cliente ideale in questa fase.
Secondo voi gli avvocati della TVO cosa consigliano al suo cliente ?
Di chiudere il cantiere il piu' in fretta possibile ed entrare in
produzione ?

Considerate la situazione: AREVA ha completato l'architettura e
strumentazione del sistema di controllo ed ha completato 2/3 del
collaudo idraulico delle tubazioni e valvole. Il contenitore del
reattore e' completo e chiuso e pronto per i collaudi di pressione,
previsti per il Gennaio 2014 ... se ... AREVA sta aspettando che
l'agenzia di controllo nucleare finlandese termini di controllare il
progetto del sistema di controllo.
Tra parentesi, una delle contestazioni mosse da Areva e' la lentezza
delle verifiche da parte della agenzia governativa (sembra quasi come
in Italia).

Chiarito questo, cosa significa questo intervento ? Che in Finlandia
(o in Italia, se ci fossero cantieri nucleari) la costruzione dei
reattori richiederebbe il doppio del tempo che altrove nel mondo ?
Non mi pare nulla di nuovo. Eh gia', ancora una volta manca il raffronto.
Ovvero, scriviamo:

"AREVA ci ha messo 11 anni per costruire un EPR in Finlandia!"

Perche' i blogger e certo giornalismo (un po' faziosetto) non si pone le
domande giuste ?

Per esempio, se andiamo a leggere le pubblicazioni lette dai funzionari
dei settori industriali, dai dirigenti tecnici ed esperti nel "fare" (per
distinizione dagli esperti del "parlare"), leggiamo considerazioni del
tipo:

"For people who have been through the pain of a first of a kind (FOAK) and
seen it through to work out the bugs and move into steady state production,
is is never surprising that the first one takes at least 2 times as long as
initially guessed and that the final cost is 20-200% larger than initially
budgeted."

E' onesto tacere di questo al pubblico maggiore ? E' onesto demolire la
reputazioni di aziende per omissione della conoscenza di questo tipo di
esperienza ? Mi sorprende una cosa: come mai AREVA non ha citato per danni
alcuni degli articoli di stampa piu' pesanti su quel tenore. Ma forse e'
il problema che ha anche un politico odiato, quando sono "troppi" quelli
a darli addosso: ad un certo punto difendere la propria reputazione
diventa una attivita' a tempo pieno. Un avvocato potrebbe considerarlo,
ma chi fa altro di lavoro, si rassegna.

La domanda giusta e': ma cosa succede in Finlandia tipicamente per un
grosso progetto di costruzione, anche non nucleare ?

Pare che in Finlandia, se c'e' di mezzo l'amministrazione pubblica, le
cose vadano a rilento, quasi come in Italia. Figurarsi poi nel caso di
un reattore nucleare, un modello che e' la prima del mondo, di una
potenza mai avuta prima in Finlandia. Ma non basta. Leggiamo:

"Be aware of the legislation. If you have a major infrastructure project,
it will take many years, if not decades, to carry it out. When a country
becomes a member of the EU, totally new environmental legislation needs to
be implemented. This is what happened in Finland. New legislation will
probably be applied to some projects, maybe even more than once, and each
time new legislation is applied, there is the possibility that new groups
will have the right to appeal your project."

Ma alla fine i problemi di Olkiluoto, se non fossero contingenti, ma la
normalita', significano solo una programmazione piu' a lungo termine, una
stima ricalcolata dei costi di costruzione, ma certamente non vale come
argomento contro il nucleare.
w***@gmail.com
2013-11-21 08:38:10 UTC
Permalink
Il giorno giovedì 21 novembre 2013 04:41:59 UTC+1, Roberto Deboni DMIsr ha scritto:

Egregio sig. De Boni, lei è quanto di più noioso e prolisso mi sia mai capitato di incontrare sui gruppi di discussione in svariati anni di frequentazione.
Solitamente i suoi interventi non li leggo mai, perché sono troppo lunghi, con una densità di informazioni per parola prossima a zero.
Questa volta qualche riga gliela devo dedicare, come minimo perché, bontà sua, ha considerato di coinviolgermi nei suoi sproloqui.

...
Post by Roberto Deboni DMIsr
Post by Aleph
http://yle.fi/uutiset/olkiluoto3_delayed_till_2016/6489784
"nel frattempo" cosa ? Una notizia del Febbraio 2013, dalle mie parti e'
vecchia di 9 mesi.
E allora?
Post by Roberto Deboni DMIsr
Dura definirlo "frattempo". Ma ha almeno controllato
cosa accade ... oggi ?
...

Nulla di nuovo: vanno avanti con i lavori a passo di lumaca e probabilmente tra 12 mesi riaggiorneranno, con un ulteriore ritardo, la data di entrata in funzione della centrale.

Ho riportato la notizia perché è un caso emblematico di come l'industria nucleare, nelle vesti di Areva, una delle aziende nucleari leader a livello mondiale, faccia acqua da tutte le parti e non riesca neppure a mantenere fede agli impegni progetuali (Olkiluoto-3 doveva entrare in funzione nel 2003).

La debacle è talmente significativa che:

1) il portafoglio ordini degli EPR francesi, complice anche il referendum italiano che ha dato un taglio alle ambizione revanchiste di alcuni, langue (a dire poco);
2) il "pour parler", cui allude Castagno nel suo intervento, relativo all'ordine di un nuovo reattore, vede Areva miseramente cassata a favore di Rosatom;
3) le stime sui costi finali, inizialmente previsti attorno ai 3,2 Geuro, sono ora di circa 9 Geuro.
Post by Roberto Deboni DMIsr
Interessante, non trovate ? Una informazione collaterale: TVO (il
committente) e' in contenzioso legale con Areva (il costruttore)
ROTFL..., chissà come mai è in contenzioso legale.

Tralascio tutti i problemi che hanno afflitto il progetto dall'inizio, e sui quali lei non è informato, come la fondazione in cemento inadeguata e le saldature inadeguate di uno degli involucri di contenuimento del nocciolo.

Cordialità,
Aleph
Aleph
2013-11-21 08:40:11 UTC
Permalink
Il giorno giovedì 21 novembre 2013 09:38:10 UTC+1, ***@gmail.com ha scritto:

...
Post by w***@gmail.com
Ho riportato la notizia perché è un caso emblematico di come l'industria nucleare, nelle vesti di Areva, una delle aziende nucleari leader a livello mondiale, faccia acqua da tutte le parti e non riesca neppure a mantenere fede agli impegni progetuali (Olkiluoto-3 doveva entrare in funzione nel 2003).
Pardon, nel 2009.

Aleph
AleTV
2013-11-21 19:08:03 UTC
Permalink
Post by Aleph
Pardon, nel 2009.
Si, ma poi, quando adranno in funzione, non ve li cagherete manco di
striscio, facendo finta di nulla circa il fattore di capacità.
E perché?
Raffaele Castagno
2013-11-22 00:43:07 UTC
Permalink
Post by AleTV
Si, ma poi, quando adranno in funzione, non ve li cagherete manco di
striscio, facendo finta di nulla circa il fattore di capacit�.
E perch�?
Ma è un po come quando andavano dicendo che negli USA non costruivano centali da 30anni.

Adesso ne stanno costruendo 2 con previsione di altre 3 o 4 entro il 2020, e tutti zitti...

Raffaele
fuzzy
2013-11-22 18:35:47 UTC
Permalink
Post by Raffaele Castagno
Post by AleTV
Si, ma poi, quando adranno in funzione, non ve li cagherete manco di
striscio, facendo finta di nulla circa il fattore di capacit�.
E perch�?
Ma è un po come quando andavano dicendo che negli USA non costruivano centali da 30anni.
Adesso ne stanno costruendo 2
ah ah ah!!
solo nel 2013 ne hanno chiusi 5 di reattori, colione!!
Post by Raffaele Castagno
con previsione di altre 3 o 4 entro il 2020, e tutti zitti...
e sai quanti altri ne speneranno nel 2020?
Post by Raffaele Castagno
Raffaele
la potenza globale rimarrà sostanzialmente la stessa.

fuzzy

Roberto Deboni DMIsr
2013-11-22 07:02:29 UTC
Permalink
Post by w***@gmail.com
Egregio sig. De Boni, lei è quanto di più noioso e prolisso mi sia mai
capitato di incontrare sui gruppi di discussione
La verita' sta nel dettaglio. La propaganda e' approssimazione e slogan
facili. Ed e' per questo che la propaganda ha tanto appiglio, in mancanza
di contradditorio. Come quello che avviene quando incontrate persone come
il sottoscritto. Ed e' per questo che potenziali politici come me, in
mancanza di spazi equi, non ha possibilita' di competere. Non serve l'olio
di ricino, non serve il manganello, quando il fascismo ha un controllo
totale sulla informazione. Basta il dileggio cronico verso l'avversario per
ridurre in briciole la sua credibilita', quando non ha modo di ribattere
puntualmente ad accuse ed offese. Questo e' il fascismo.
Per spiegarmi a chi pensi alla battuta facile, ricordo un adagio "e' nei
dettagli che il diavolo nasconde la sua coda". Gli anziani insegnavano una
volta, che e' prestando attenzione alle piccole cose e ai lati
apparentemente insignificanti dei problemi che si capisce veramente una
determinata situazione. Come e' evidente dai contenuti dei frequenti
contenziosi in cui mi trovo coinvolto riguardo al nucleare. Come e' evidente
dai ripetuta attacchi sulla mia persona.
Ma queste generazioni cresciute nell'era della pubblicita', del
controllo di massa degli intelletti pare avere perso tanto senso critico
del potere, tanta capacita' di discriminazione, offrendo una credulita'
che ha del disarmante. Pronta a raccogliersi in branchi di linciaggio,
seppure piu' mediatico che maneschi.
Post by w***@gmail.com
in svariati anni di
frequentazione. Solitamente i suoi interventi non li leggo mai, perché
sono troppo lunghi, con una densità di informazioni per parola prossima
a zero. Questa volta qualche riga gliela devo dedicare, come minimo
perché, bontà sua, ha considerato di coinviolgermi nei suoi sproloqui.
Aleph ? Ho replicato ad Aleph. Lei chi e' ?
Post by w***@gmail.com
...
Post by Roberto Deboni DMIsr
Post by Aleph
http://yle.fi/uutiset/olkiluoto3_delayed_till_2016/6489784
"nel frattempo" cosa ? Una notizia del Febbraio 2013, dalle mie parti e'
vecchia di 9 mesi.
E allora?
Dal Dizionario Devoto-Oli (una fonte che vedo molti accettano come
reputabile):

"frattempo" = "intervallo di tempo"

ma nelle interlocuzioni "in quel frattempo" significa "frattanto, intanto"
Lei ha scritto "nel frattempo" che non e' altro che una parafrasi
di "in quel frattempo". Quindi la sua frase, usando un buon italiano, si
puo' parafrasare SOLO nel seguente significato semantico:

Intanto [inserire racconto di cosa sta accadendo nel Settembre 2013 a
Fukushima] in Finlandia ... nel Febbraio 2013 ... Lei in sostanza
considera l'intervallo di tempo corrispondente a Settembre 2013 come
corrispondente al mese di Febbraio 2013 ? Come scrivevo, la coda del
diavolo sta nel dettaglio, anche linguistico.
Dimenticavo, a scanso di equivoci: "intanto" = "nello stesso tempo,
indica >>> contemporaneita' <<<"

Ops. e' vero, ora mi sovviene che lei non ha scritto "frattempo", sono io
che mi sono permesso di tradurre "Meanwhile". Ed allora pigliamo l'Oxford
Dictionary (altra fonte reputabile):

"meanwhile" = adverb - "in the mean time" che dal significato di
"mean" = "equally far from two extremes" porta al significato semantico
di in mezzo ad un ... "frattempo", che equivale alla contemporaneita'
sopra scritta. Quindi, se lei non a dimestichezza con l'inglese, le
confermo che la traduzione di "meanwhile" e' "NEL frattempo", ove
quel "NEL" sostituisce nell'italiano il stare dentro la "meta', la
parte centrale" dell'intervallo.
Notera' che non ho fatto appello al traduttore di Google, perche' (forse
lo sa gia') puo' essere modificato al volo dall'utilizzatore. Se un numero
sufficiente di italiani scrive un altro significato, meanwhile rischia
di venire tradotto in altro modo (salvo che non intervenga qualche
funzionario di Google). In ogni caso, pare che il problema non ci sia
perche' anche Google (ovvero il "collettivo") pare d'accordo (questo
almeno alla data ed ora della stesura di questo messaggio):

http://translate.google.com/#auto/it/meanwhile
Post by w***@gmail.com
Post by Roberto Deboni DMIsr
Dura definirlo "frattempo". Ma ha almeno controllato
cosa accade ... oggi ?
...
Nulla di nuovo: vanno avanti con i lavori a passo di lumaca
Secondo Areva ad andare a passo di lumaca sono le verifiche da parte
dell'ente governativo finlandese della sicurezza nucleare:
https://en.wikipedia.org/wiki/STUK
Post by w***@gmail.com
e
probabilmente tra 12 mesi riaggiorneranno, con un ulteriore ritardo, la
data di entrata in funzione della centrale.
Certamente, se i funzionari della STUK continuano a battere tempi molto
lenti. Credo che per Areva lo scontro piu' duro non e' stato quello
culturale di dovere lavorare con tante culture diverse, una vera
babele di linguaggi, ma di dovere interagire con funzionari governativi
meno efficienti di quelli francesi, che sono notori per il loro zelo e
dedizione. Mettiamola cosi', in Areva erano abituati bene, mancavano
dell'esperienza che ha invece, al contrario qualsiasi azienda italiana,
come ad esempio ENEL. Sono disposto a scommettere che se, nella impresa di
Olkiluoto, il socio di Areva, invece della Siemens, fosse stata la Ansaldo,
le cose sarebbero andate meglio, se non altro dal lato delle previsioni
tempistiche (ovvero si sarebbero subito affermato che occorrevano 10 anni).
Una osservazione, sbaglio, oppure Olkiluoto e' la prima esperienza estera
come capo-commessa per Areva ?
Osservo che come al solito, si riportava solo una versione, provvedo a
far sentire l'altra campana della vicenda:
http://www.areva.com/EN/news-9709/areva-committed-to-the-timely-completion-of-olkiluoto-3-while-ensuring-the-highest-level-of-safety.html
Poi sara' il tempo e l'arbitrato a dire chi aveva ragione o se ambedue
avevano le loro ragioni.
E gia', la faccenda dell'arbitrato, che a quanto pare viene facilmente
dimenticata. Lo sanno le aziende italiane cosa significa quando si
comincia a litigare con il committente (vedi Maire Tecnimont che quasi
subiva un collasso a causa dei contrasti continui con il suo cliente,
riguardo ad una centrale a carbone di 370 MW in Cile. Leggo il seguente
passo, perche' si renda conto cosa significa operare all'estero, senza
la protezione di una legislazione nazionale comune:
"In data 9 maggio 2012 il Cliente ha unilateralmente risolto il contratto
(invocando una disposizione contrattuale che disciplina il recesso), quando
già l’impianto era in produzione e trasferiva energia alla rete in modo
costante."
Insomma, Maire Tecnimont consegna una centrale funzionante ed il cliente
gli fa marameo ...
Tutto e' nato per un forte sisma nel febbraio 2010 che ha praticamente
costretto a rifare la centrale (il calcestruzzo in maturazione non gradisce
per niente le scosse sismiche). Il problema non e' tanto l'aumento dei
costi, bensi' sul ritardo sulla tabella di marcia, e la societa' cilena
Colbun S.A. si e' mostrata implacabile, sfruttando l'errore degli italiani
di non avere inserito una clausola per gestire l'eventualita' di un evento
sismico (cosa che in Cile non e' rara). Gli italiani per il futuro (come
Areva per i suoi cantieri EPR) hanno imparato la lezione, la prossima volta
la clausola sara' inserita, ma nel frattempo rischiano di fallire.
Anzi, puo' essere interessante esaminare l'elenco dei problemi di un anno
horribilis per gli italiani in Sud America.
Colbun e Bocamina II: disastrosi terremoti nel 2010 e nel 2011 in Cile
Pecem I, Pecem II e Itaqui: scarsa competenza delle imprese locali, mancanza
di manovalanza specializzata, congestione dei porti e scioperi a ripetizione
nel settore costruzioni in Brasile
Bocamina II: violente sommosse della popolazione contro il cantiere
Colbun: ritardi per la controversia insorta
... quindi anche gli italiani sanno che se sorgono controversie i lavori
subiscono ritardi. La gente che litiga non lavora.
In ogni caso, per i curiosi, gli italiani hanno subito tali perdite per
tutte e cinque le centrali (tutte a carbone intorno ai 360-370 MW) che
la Maire Tecnimont ha dovuto ricapitalizzare per non fallire e non basta:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/18/a-maire-tecnimont-ricapitalizzazione-non-basta-e-vuole-tagliare-130-dipendenti/713645/

"A Maire Tecnimont la ricapitalizzazione non basta. Vuole tagliare 130
dipendenti"

Questo deve aiutare a mettere i problemi di Areva e della TVO in una
prospettiva piu' ampia, meno miope.
Post by w***@gmail.com
Ho riportato la notizia perché è un caso emblematico di come l'industria
nucleare, nelle vesti di Areva, una delle aziende nucleari leader a
livello mondiale,
"leader a livello mondiale" in che senso. Se e' alla sua prima esperienza,
come fa ad essere "leader" ?
Post by w***@gmail.com
faccia acqua da tutte le parti e non riesca neppure a
mantenere fede agli impegni progetuali (Olkiluoto-3 doveva entrare in
funzione nel 2003).
Vedo che ha corretto la data con 2009. Come spiegato sopra, prima di
andare avanti, preciso subito che sia possibile una mancanza di serieta'
contrattuale, una inadempienza sui tempi di consegna, da parte di Areva.
Per capire come stanno i fatti, occorre pero' guardare con una certa
attenzione le date. Prima di tutto, vediamo dove sta scritto 2009 (lei non
cita una fonte, quindi tento qualche ricerca tra i documenti di Areva:
infatti, perche' sia "colpa" di Areva, occorre che la data provenga da una
sua "esternazione", non da qualche stima od ipotesi giornalistica).
Non e' stato facile, Areva pare abbia cancellato la pagine (male), ma la
memoria del web e' lunga ed io sono uno che scava:
http://archive.is/web.archive.org/web/20070927094543/http://www.ol3.areva-np.com/project/chrono.htm
cliccate sulla pagina e leggiamo (parole dal sito Areva del tempo):

2004 Project-Engineering, Licensing Procedure, Main Components, Site
Preparation and Excavation (Onwer`s scope)

2005-2007 Foundation, Erection of Structures, Installation of Mechanical
and Electrical Components

Abbiamo anche due eventi reali (le "pietre miliari"):

September 2005 Teollisuuden Voima Oy (TVO) celebrated the laying of the
foundation stone for its new nuclear power plant in
Olkiluoto, Finland. (12.9.2005)

November 2005 Armoring of the turbine building and reactor building

poi prosegue la tabella di marcia di Areva:

2008 Starting of commissioning, testing of the plant

2009 First elecricity production

2010 Commercial operating

Questo documento e' del Settembre 2007, ma un documento della Universita'
di Turku cita che l'11-07-2006, tra Areva e TVO si era concordata la data
del 2010 per l'entrata in servizio. Ricordo a tutti che Luglio 2006
significa meno di un'anno dalla prima colata di calcestruzzo.
Forse nei documenti pre-cantiere si erano indicate date diverse (leggo
una fonte giornalistica che riporta la data del Maggio 2009), ma e' uso
rettificare la data quando il cantiere finalmente apre, o meglio quando
finalmente si esegue la prima colata di calcestruzzo (che tra parentesi
e' per convenzione la data di inizio dei lavori di costruzione di un
reattore nucleare). Infatti e' evidente dalla date effettive, che la
prima colata di calcestruzzo e' avvenuta verso la fine del 2005 e
probabilmente la previsione pre-cantiere era per l'inizio del 2005.
Infatti, nella cronologia e' chiaramente scritto che i lavori di scavo e
di preparazione del cantiere (a carico della TVO) dovevano essere eseguiti
nel 2004. Il ritardo con e' stata effettuata la prima colata di calcestruzzo
fa sospettare che questi scavi siano andati ben oltre il 2004, interessando
probabilmente il cantiere fino al Maggio 2005. Ergo, e' stato ridotto il
tempo a disposizione per Areva-Siemens (forse abbiamo dimenticato che
c'erano anche i tedeschi ?) per la preparazione delle armature e
l'esecuzione della prima colata. C'e' da notare che mancava ancora un
via libera parlamentare finlandese: quello dell'inizio della costruzione
del reattore EPR, e questo e' arrivato solo nel Febbraio 2005. Se la TVO
doveva cominciare gli scavi nel 2004 ... ?

Come ho scritto, la coda del diavolo sta nel dettaglio, ovvero le bugie
si scoprono dai dettagli. Proviamo a seguire la storia documentata.
Una cosa che possiamo fare e' vedere quanto tempo ci hanno messo i francesi
a costruire gli ultimi reattori:

https://fr.wikipedia.org/wiki/Liste_des_r%C3%A9acteurs_nucl%C3%A9aires_en_France#R.C3.A9acteurs_en_service

Abbiamo 4 reattori commissionati dopo il 2000 e dispiace, ma i tempi dalla
costruzione sono 16 anni, 15 anni, 14 anni e 11 anni. Ahiaaa ...
Proviamo a guardare alla data indicata come "conclusione lavori":
12 anni, 12 anni, 9 anni, 8 anni.
E' chiaro che Areva e' stata avventata. In base alla esperienza di Framatome
avrebbe dovuto mettere dal 2005 almeno fino al 2013 per la conclusione
lavori e 2016 per l'entrata in servizio. Ma forse c'e' lo zampino dei
tedeschi, che promettevano tempi migliori ? Andiamo a guardare il loro
curriculum:

https://de.wikipedia.org/wiki/Liste_der_Kernreaktoren_in_Deutschland#Kernkraftwerke

Tra "Baubeginn" e "Beginn des kommerziellen Bertriebs" abbiamo:
6 anni, 10 anni, 8 anni, 9 anni, 8 anni, 7 anni, 7 anni, 9 anni, 8 anni
per la generazione piu' recente. I primi sette evidenziati in giallo (che
sono quelli oggi in esercizio) sono della serie Konvoi, l'inizio di una
"normazione" nella costruzione di centrali nucleari ed il precursore del
progetto EPR). Pare intuire che dal 1976 i tedeschi hanno iniziato a
costruire reattori tutti uguali e questo gli deve avere permesso una
maggiore rapidita' rispetto ai francesi. Ma siamo ben lontano dai 4 anni.
In un solo caso, sono scesi a 6 anni (Isar, il che avrebbe significato
dal 2005, l'entrata in servizio nel 2011.
La conclusione e' chiara: Areva ha fatto promesse azzardate, ed e'
curioso, anzi direi, logico che la tempistica con cui Olkiluoto sta
andando avanti rispetta fedelmente i tempi cronologi dei piu' recenti
reattori costruiti in Francia. In base a quelle tempistiche, Olkiluoto,
partendo dalla prima colata di calcestruzzo nel 2005, dovrebbe entrare
in servizio nel 2016. Ma consideriamo ora che l'EPR e' nuovo, una novita'
per Areva, in piu' modi. E' il primo modello di una nuova generazione.
E' la prima esperienza all'estero, per di piu' con una culturale
capitalistica (che significa, ognuno si gratta i suoi errori)
sostanzialmente diversa da quella del consenso di origine centralista che
vige in Francia. E neanche i tedeschi non sembrano portati a rapportarsi
facilmente con i finlandesi (tant'e' che alla fine hanno gettato la spugna).
Insomma, a conti fatti, se Olkiluoto 3 entra in servizio nel 2016 e'
alla fine un successo (basato sulla esperienza fattuale storica), anche se
una figuraccia per Areva dal punto di vista delle "promesse".

Ma andiamo avanti. Allora, osservate la cronologia. Nel 2008 Areva si
riprometteva l'inizio della attivita' di collaudo degli impianti: si
mette sotto pressione i vari circuiti, per controllare le perdite, si
controllano le saldature e le tenute, si caricano delle "finte" barre
di combustibile per verificare i flussi ed il funzionamento delle
pompe, etc. Considerando i quadrupli circuiti funzionali e di emergenza
si tratta di una notevole mole di lavoro. Sorprende che neanche il
committente l'abbia preso in considerazione (ma ...).

In ogni caso, nel 2008, non si e' affatto arrivati a questa fase.
In teoria, a causa del ritardo nell'inizio dei lavori, poteva essere
accettabile che l'attivita' di commissionamento fosse spostata al 2009.
Ma si erano creati tre problemi:
- il 16 Ottobre 2008, Areva premeva per spostare la data del
commissionamento al 2012 (probabilmente un momento di presa di coscienza
della realta presente e storica)
- TVO era gia' sul piede di guerra, con una data tollerata massima del
2011 e la negazione di qualsiasi sua responsabilita' nei ritardi (il che
e' in parte vero, visto che non ha influenza sulla STUK, una delle
cause dei ritardi)
- Areva cercava di ottenere una compartecipazione di TVO sull'aumento
dei costi, sostanzialmente dovuto ai rifacimenti e prezzi crescenti, alle
stelle dei materiali

TVO, come qualsiasi buon capitalista, entrava in modalita' conflittuale,
volto a tirare la corda dalla sua parte, chiaramente prendendo alla
sprovvista Areva che invece era abituata a lavorare in un clima di tipo
governativo, ove si cerca di raggiungere un consenso, piuttosto che
scontri frontali.

Il risultato lo possiamo vedere 4 anni dopo:

http://uk.reuters.com/article/2012/07/05/uk-areva-siemens-tvo-idUKBRE86413P20120705

ove nel silenzio di TVO, Areva annunciava di avere ottenuto un ordine a suo
favore dall'arbitraggio internazionale di un pagamento di €125 milioni dalla
TVO. Dalla notizia si evince anche che la cifra richiesta da Areva ammontava
a €1,94 miliardi, percio' la somma concessa e' solo un bocconcino del titale.
L'arbitraggio era ancora aperto per il resto, ma mostra come la TVO aveva
tirato troppo dalla "sua parte". Vedi la vicenda Maire Tecnimont per
similarita'. Considerando la cifra di €3,2 miliardi come punto di partenza
(quella di cui al prestito bancario nel 2003), si potrebbe calcolare in
3,2 + 1,94 = €5,14 miliardi la richiesta aggiornata nel 2008 da Areva.
Debacle ? Si', si puo' concordare. Areva ha le sue ragioni, ma anche TVO
sta giocando troppo duramente le sue carte. Come Colbun ha abusato della
svista di Maire Tecnimont riguarda ad una clausola sugli eventi sismici.
Ma nelle regole del libero mercato internazionale, di fronte alla mancanza
di una entita' sovrannazionale che possa punire abusi di chi approfitta
delle situazioni, esiste il criterio anglosassone di "fairness" un
concetto certamente lontano anni luce da quello dei cavilli giuridici a
cui siamo abituati, ad esempio, in Italia. E gli arbitraggi fanno appello
proprio a questa nozione, ove si considera "quello che e' giusto" al di
fuori della aridita' delle disposizioni contrattuali.

L'arbitraggio tra Areva e TVO non e' ancora chiuso, quindi sara' da
vedere poi chi, secondo esperti internazionali, e' "piu'" (perche' di torti
le hanno ambedue le parti) in torto.
Post by w***@gmail.com
1) il portafoglio ordini degli EPR francesi, complice anche il
referendum italiano che ha dato un taglio alle ambizione revanchiste di
alcuni, langue (a dire poco);
Mi spiega come il risultato del referendum italiano vada a collegarsi alla
competenza (o sua mancanza) di Areva ?
Post by w***@gmail.com
2) il "pour parler", cui allude Castagno
nel suo intervento, relativo all'ordine di un nuovo reattore, vede Areva
miseramente cassata a favore di Rosatom;
Dalle mie letture, mi pare piu' di capire che la scelta diversa da Areva
e' quello di una diversificazione dei fornitori. Ovvero, il vantaggio
della semplicita' di reattori uguali viene compensato dal vantaggio di
maggiore potere contrattuale verso i fornitori, quando sono almeno in due
da mettere in competizione l'uno con l'altro. Capisco che con la logica
di un certo italiano medio della "fedelta'" verso il suo bottegaio di
fiducia (da cui viene che in molte realta' locali si hanno prezzi piu'
alti di quello che sarebbe il mercato) non e' comprensibile un tale
atteggiamento. Ma ci sono altri italiani che fanno le scorrerie ai piu'
diversi fornitori, anche per decine di km, per cercare il prezzo piu'
basso, che possono spiegare il vantaggio di non mettersi nelle mani dello
stesso fornitore.
Post by w***@gmail.com
3) le stime sui costi finali,
inizialmente previsti attorno ai 3,2 Geuro, sono ora di circa 9 Geuro.
Anche riguardo ai costi osserviamo la sgradevole attitudine ad usare cifre
obsolete. C'e' anche chi utilizza ancora la cifra di €3 miliardi. Ecco la
storia dei "prezzi".

Prima di iniziare, pero' vorrei mettere in chiaro una cosa: Olkiluoto non
e' di proprieta' del governo finlandese, ne' e' pagato dal governo
finlandese. Si tratta di denaro privato. Solo che il governo finlandese
e' piuttosto centralista e quindi pretende di avere il diritto di permettere
o meno un consorzio di imprese di fare o non fare una centrale elettrica.
Infatti, chi e' TVO ?
Teollisuuden Voima Oy (TVO) e' una azienda elettrica finlandese che produce
elettricita' SOLO per i suo soci. In base al suo statuto, gli associati a
TVO pagano costi fissi in rapporto alle loro azioni e ricevono in cambio
corrispondenti diritti sulla elettricita' prodotta. Inoltre pagano costi
variabili in rapporto all'elettricita' che consumano. TVO non ricava nessun
profitto come azienda, e le sue azioni non danno dividendi. Questo e' stata
la conseguenza di un contenzioso, in cui la Corte Amministrativa Suprema in
Finlandia ha imputato una azienda idroelettrica, la Oy Mankala Ab di avere
pagato dividendi clandestini ai suoi azionisti. Da allora in Finlandia vige
il principio Mankala (dal nome del procedimento), per cui le aziende
elettriche di questo tipo, non pagano dividendi.
Quali sono i soci di TVO ?
6,5% EPV Energia Oy
26,6% Fortum Power and Heat Oy (azienda elettrica finlandese, tipo Edison)
0,1% Karhu Voima Oy
1,9% Kemira Oyi
8,1% Oy Mankala Ab
56,8% Pohjolan Voima Oy (PVO)

dove l'ultima, PVO a suo volta ha i seguenti soci:
21,4% Aziende elettriche locali
7,3% Municipalizzate
60,7% Industria forestale, segherie
6,5% Altre industrie
4,1% Altre
[Nota: in finlandese "teollisuuden" -> "industria", "voima" -> "energia",
"oy" -> "Ltd" quindi Srl e "pohjola" -> "nord"]

come si puo' vedere si tratta di una realta' variegata, un capitalismo
frazionato e libero, ognuno interessata alla sua quota di energia, senza
interventi dello Stato.
Questo significa che la scelta nucleare di Olkiluoto, dal 1973 ad oggi,
non e' mai stata una scelta politica, ma rigorosamente economica ed
industriale da parti interessate solo a due cose: fare soldi e la certezza
del futuro. Il fatto che dopo 26 anni abbiano deciso per Olkiluoto 3
significa che il nucleare e' stata benefico per la TVO. Il fatto che ora
stiano ventilando (o siamo gia' allo "spingere" ?) un Olkiluoto 4 significa
che nonostante la lentezza dei lavori ad Olkiluoto 3, i vantaggi economici
del nucleare restano apprezzabili. Il fatto che queste aziende e la
Finlandia non sono in crisi economico, conferma ulteriormente la bonta'
delle loro scelte energetiche. O no ? Oppure i teorici italiani e tedeschi
hanno dimostrazione del contrario ?
Tra parentesi, l'industria finlandese si mangia meta' della produzione
elettrica nazionale; come e' diversa la situazione rispetto all'Italia,
dove si "consuma" senza produrre!

Ed ora passiamo alla storia del gioco dei numeri dei "prezzi".

Come spiegato, le intenzioni della TVO sono state di necessita' presentate
al governo finlandese, per ottenere il permesso preliminare. In tale
occasione (siamo a date antecedenti il 2003) e' stata ventagliata una
cifra tra i €1,7 ed i €2,5 miliardi. Chiaramente si tratta di un gioco
delle parti, di un tirare al ribasso, per togliersi di mezzi i politici,
che anche se finlandesi, sono uguali in tutto il mondo (e' l'elettorato
che fa la differenza, dando o meno "corda" alle farneticazioni dei
politicanti). Notare che nel 1993, una precedente richiesta della TVO era
stata bocciata, e quindi si puo' capire come mai la TVO era cosi'
ottimista. TVO ha cosi' ottenuto l'assenso del Parlamento della Finlandia
nel 2002. A quel tempo la TVO aveva effettuato i primi sondaggi commerciali
con Framatome.
Poi comincia la trattiva con quello che sara' il futuro consorzio Areva
(nata nel frattempo da Framatome) e Siemens. Notare che la divisione Siemens
Nucleare era stata inglobata in Framatome gia' nel 2001, con il gruppo
Siemens azionista di Framatome poi Areva. Solo nel 2009, Siemens cede tutte
le sue azioni in Areva NP.
Nel 2003, si accordano prelimarmente sulla cifra di €3 miliardi.
Nel Dicembre 2003, si ha un prezzo ufficiale di €3,2 miliardi, nella
documentazione con cui la Bayerische Landesbank concede un prestito di
€1,95 miliardi al tasso di interesse del 2,6% alla TVO.
Quindi potete ora capire che queste "famose" cifre, ovvero i €3,2 e
peggio ancora i €3 sono cifre preventivate 2 anni prima dell'inizio
dei lavori. Scusate, ma nella industria non e' normale mantenere ferme
le cifre contrattuali fino a quando non iniziano i lavori.
Percio' tutto questo ciarliare che Areva avrebbe sfondato di 3 volte il
prezzo concordato si riferisce a cifre indicate in pratiche di fido,
obosolete e che non tengono conto neanche della inflazione durante i 2
anni di intervallo PRIMA dell'INIZIO LAVORI da parte del consorzio
AREVA-SIEMENS !!! Avete capito: si ritocca un numero qui, si riporta
la cifra di una parte (in lite) qua, e cosi' si crea un "mostro" che in
realta' e' solo fantasia. Pero' le aziende guardano al sodo, ed e' per
questo che proprio i finlandesi della TVO non paiono avere problemi ad
imbarcarsi in una nuova impresa nucleare, con Olkiluoto 4. Perche'
conoscono la verita'.
Post by w***@gmail.com
Post by Roberto Deboni DMIsr
Interessante, non trovate ? Una informazione collaterale: TVO (il
committente) e' in contenzioso legale con Areva (il costruttore)
ROTFL..., chissà come mai è in contenzioso legale.
Per pratica commerciale. Specialmente ove non vige una legislazione
neutrale tra le parti (tipicamente quando una parte e' estera), non e'
raro che si creino contenziosi ad arte, cavillando invece di valutare
il "fairness" (l'equita') della situazione.
Post by w***@gmail.com
Tralascio tutti i problemi che hanno afflitto il progetto dall'inizio, e
sui quali lei non è informato,
Prima lei afferma di non avere mai letto i miei interventi:

"Solitamente i suoi interventi non li leggo mai"

percio', come fa ad affermare che non sono informato ?
Avrebbe dovuto come minimo sospettare che avevo gia' scorazzato sulla
materia. Ho fornito la fonte:

http://www.stuk.fi/ydinturvallisuus/ydinvoimalaitokset/olkiluoto3/en_GB/olkiluoto3/_files/12222632510014949/default/investigation_report.pdf

che naturalmente e' sparita, ma i miei copia ed incolla fregano coloro
che vogliono fare sparire la storia. E poi interviene anche la memoria
del Web:

http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:J_woyzPcrWkJ:http://www.stuk.fi/stuk/tiedotteet/2006/en_GB/news_419/_files/12222632510022546/default/investigation_report.pdf%2Bhttp://www.stuk.fi/ydinturvallisuus/ydinvoimalaitokset/olkiluoto3/en_GB/olkiluoto3/_files/12222632510014949/default/investigation_report.pdf&oe=utf-8&rls=org.debian%3Aen-GB%3Aunofficial&client=iceweasel-a&hl=it&ct=clnk

Il 24 Luglio 2012 ore 13:24, avevo risposto, citando parti del documento,
alle seguenti domanda:

"Chi ?"

"Cosa ?"

"Requisiti ?"

"Caratteristiche ?"

Le risparmio, visto la sua allergia ad approfondire le materie, limitandomi
a citare la mia conclusione:

---- inizio citazione ----

In altre parole, tutta la bagarre, ha sostanzialmente causato un tremendo
ritardo del completamento, perche' la lavorazione ha seguito ripetute
interruzioni da parte degli esperti di sicurezza, che hanno piu' volte
costretto la Forssan Betoni a correggere il suo operato approssimativo.
Ma proprio a causa di questi ritardi, il risultato ottenuto e' entro
le specifiche. Anzi, probabilmente hanno impedito di fatto il problema
del surriscaldamento, il potenziale pericolo delle grosse gettate.

---- fine citazione ----
Post by w***@gmail.com
come la fondazione in cemento inadeguata
e le saldature inadeguate di uno degli involucri di contenuimento del
nocciolo.
La fondazione "rischiava" di essere inadeguata. Ma per colpa di chi ?
Di Areva. Non, bensi' della Forssan Betoni scelta dalla TVO.
Chi non sarebbe informato ?
E visto che i ritardi in questione alla fine risalgono a scelte locali
imposte dalla TVO, l'arbitrato ha cominciato a caricare una penale sulla
TVO.

Riguardo alle cose che si sanno, per esempio, sapeva che Siemens, per le
sue scorrettezze, quando e' uscita da Areva, ha dovuto pagare
€1,08 miliardi ad Areva come penalita' (0,648) e riduzione del debito
finanziario di Areva a carico della Siemens ?
Ovviamente un ulteriore arbitraggio internazionale.
Roberto Deboni DMIsr
2013-11-22 07:14:51 UTC
Permalink
...snip...
Post by Roberto Deboni DMIsr
Post by w***@gmail.com
Tralascio tutti i problemi che hanno afflitto il progetto dall'inizio,
e sui quali lei non è informato,
...snip...
Post by Roberto Deboni DMIsr
percio', come fa ad affermare che non sono informato ?
A proposito di informato, questo e' la foto del sito che ha scelto lei:

Loading Image...

il blogger ha scelto questa foto l'11 Febbraio 2013.
Ebbene, guardi questa foto:

Loading Image...

datata Maggio 2012, quasi un anno prima.
Non trova che ci sia stata una certa faziosita' nella scelta di una foto
che mostra il cantiere allo stadio di 2 anni prima ? (sulla cupola manca
la gettata finale)
Roberto Deboni DMIsr
2013-11-21 02:22:54 UTC
Permalink
On Wed, 20 Nov 2013 00:19:41 -0800, fuzzy wrote:

Dobbiamo smetterla di farci male, ed intendo come nazione.
Alcuni scrivono sull'energia per partito preso, ovvero con lo stato
d'animo di chi difende la squadra del cuore, pro o contro una tesi,
senza pero' credere, anzi, forse neanche capire, una e l'altra. E
questo si nota anche nel trascendere del linguaggio, con insulti
reciproci veri e propri. Ebbene, mi rivolgo a tutti gli altri: a chi
crede di difendere una tesi "migliore" solo perche' gli mancano
informazioni importanti, critiche e dati rispondenti alla realta'.
Post by fuzzy
http://www.theguardian.com/environment/damian-carrington-blog/2013/sep/04/fukushima-farce-nuclear-industry-flaw
"Once upon a time, when the nuclear industry was shiny and new, it
simply burned uranium. Now, old and tarnished, it burns money. From the
promise of nuclear electricity being too cheap to meter, we now have
costs that are too great to count.
Questo "too great to count" e' una semplice scusa dialettica per non
esprimere una cifra. Visto che il problema dell'energia e' alla fine un
problema economico (contabilizzando anche il valore dell'ambiente e della
saluta) significa che e' un problema che si puo' risolvere correttamente
solo sommando e sottraendo numeri. Percio' chiunque si nega a fornire
cifre chiare, esatte (per quanto possibile) in realta' sta cercando di
imbrogliarvi o mettere confusione.

Subito dopo Fukushima, qualcuno ha fatto girare dei numeri tipo
$260 miliardi. Ma dopo avere dovuto affrontare il semplice contradditorio
di un calcolo dell'energia prodotta in tutti questi anni a dividere tale
costo, hanno capito che nonostante l'enormita' della cifra non sarebbe
mai stata sufficiente ad incidere sul costo finale di una ancora piu'
enorme quantita' di energia elettrica di orgine atomica prodotta dalle
centrali nucleari giapponesi.

Percio', se fatte caso, da un anno a questa parte, non troverete menzione
della cifra totale che dovrebbe rappresentare il costo del ripristino
della situazione nella centrale elettronucleare di Fukushima Dai-ichi.
Piuttosto affermerano che la cifra e' incomensurabile.
Post by fuzzy
At the site of the Fukushima meltdown in Japan, the government is being
forced to spend over £200m on a fanciful-sounding underground ice wall
in the latest desperate attempt to halt the radiation-contaminated water
that is leaking into the sea.
$260'000 milioni e' la cifra stimata dai pessimisti riguardo al costo
totale del triplo incidente di Fukushima Dai-ichi
$322 milioni e' la cifra sopra indicata: notate come cambiano le
cose quando si mettono i numeri i prospettiva: 260'000 verso 322 ...

Inoltre, c'e' una imprecisione nella notizia (ripetuta tutte le volte che
si tratta del problema delle acque): il muro di ghiaccio non e' un
tentativo per fermare l'acqua contaminata ad USCIRE dall'area della
centrale. E' in realta' un modo efficace per fermare l'acqua non
contaminata di INVADERE l'area dove ci sono le fondamente dei tre
reattori rotti. Ora, domandiamoci, perche' il sig. Damian Carrington
(attenzione a distinguere i giornalisti dai blogger) compie questo
errore non di poco ?

Vediamo. Prima di tutto una breve escursione sulla tecnica.
"fanciful-sounding" ? Siamo seri, sig.Carrington, prima di scrivere,
un vero giornalista fa ricerche, si informa. Avrebbe scoperto che e' una
tecnica comunemente usata dall'industria mineraria, vecchia di un secolo.
Proprio la stessa industria del carbone e' in una costante guerra contro
le acque sotteranee che minacciano costantemente di affogare i minatori
(ragionate un attimo: scavate buche profonde chilometri sotto terra,
tagliando di traverso falde acquifere una dietro l'altra, ed il problema
riguarda anche le miniere a cielo aperto, che non sono altro che buche
profonde). Il primo brevetto e' del 1863 (si, 1800 ...) con tubazioni
attraversate da acqua fortemente salata (che continuare a restare fluida
fino ad alcuni gradi sottozero) gelando il terreno in cui i tubi penetrano.
I minatori potevano cosi' scavare in pace, senza dovere preoccuparsi
di tenere in funzione 24h su 24h delle pericolose potenti idrovore.
Un testo classico della estrazione del carbone (del 1904)
http://books.google.it/books?id=JRdIAAAAIAAJ&q=poetsch&redir_esc=y#v=onepage&q=frozen&f=false
cita la sua convenienza ed efficacia per scavare in terreni sciolti (non
tutte le miniere si scavano nelle rocce solide come nei film di Hollywood).

Il problema piu' serio la TEPCo e' proprio quello delle acque sotteranee,
un nemico dell'industria mineraria. Perche' non utilizzare percio' la loro
vasta esperienza per un problema simile: l'invasione da parte di acque
estranee ?

Questi muri di ghiaccio, una volta in opera sono resistenti come muri di
calcestruzzo. Ma con un enorme vantaggio: sono autoriparanti. Ogni volta
che una scossa di terremoto o un franamento del terreno "incrina" il muro,
abbiamo una penetrazione di acqua che, congelando sigilla istantaneamente
la crepa.

Il metodo e' stato usato negli ultimi anni anche per contenere i danni
causati dall'industria pertrolifera. Ad esempio al National Petroleum
Reserve in WeekS Island, Lousiana, per fermare le fughe di petrolio
nella falda acquifera. Per poi passare alla radioattivita', al Oak Ridge
National Laboratory
https://www.dndkm.org/DOEKMDocuments/ITSR/SoilGroundWater/Frozen Soil Barrier.pdf
dove potete anche avere una idea dei costi energetici (dell'ordine dei
100'000 kW*h/anno che francamente e' una cifra modesta ($0,01 milioni).
Inoltre se i compressori si fermano anche per una settimana, non succcede
nulla e visto il timore della precarieta' che pare contaminare tutti i
dettratori, questo dovrebbe tranquillizzarli.

La vera domanda non e': "Ma questo e' un tentativo disperato ?"
Ovviamente non c'e' disperazione, il metodo e' maturo e provato, ed e'
efficace di costo modesto.
La vera domanda e': "Ma perche' hanno aspettato due anni, accumulando
tutta quella acqua ?"

E qui infatti abbiamo la seconda bugia. Si ha quasi l'impressione
(o mi volete confermare che non e' "quasi impressione", ma proprio la tesi
degli antinuclearisti) che l'acqua depositata negli innumerevoli e sempre
piu' numerosi serbatoi d'emergenza sia quella utilizzata per il
raffreddamento dei reattori. Insomma qualcuno potrebbe pensare ad una
colonna infinita di autobotti che porta acqua che viene sparsa sui
reattori e poi accumulata, in quantita' sempre piu' imponenti, mentre
impianti di contaminazione insufficienti cercano di ripulirla dagli
elementi radioattivi. Ebbene, cosi' NON E'. L'acqua del raffreddamento
dei reattori viene fatta circolare a circuito chiuso, come in qualsiasi
impianto di raffreddamento di reattori e vasche di decantazione nel
mondo e l'impianto di decontaminazione di questa acqua, altamente
radioattiva perche' viene in contatto con i noccioli, e' piu' che
sufficiente allo scopo.
Invece a Fukushima Dai-ichi hanno lo stesso problema delle miniere di
carbone: acqua naturale che entra da tutte le parti nelle fondamenta,
allagando zone contaminate. Trattandosi di contaminazione indiretta,
l'acqua in questione e' debolmente contaminata, qualche centinaio di
Bq/kg, quindi non e' proprio il massimo scaricarla nell'oceano, per
questo motivo la si accumula. Il problema e' che' si tratta di quantita'
che continua a crescere e che richiederebbero impianti di decontaminazione
enormi. Forse alla TEPCo avevano pensato di potere accumulare l'acqua
per il tempo necessario a che la radioattivita' decada naturalmente,
risolvendo il problema indirettamente, ma non hanno fatto conto con le
quantita' di acqua che arrivano dalle falde e dalle pioggie.

Il muro di ghiaccio fermera' le infiltrazioni, come nelle miniere,
fermando l'accumulo di acqua che ormai non c'e' piu' tanto spazio
nella centrale per installare nuovi ulteriori serbatoi di emergenza.
Senza poi considerare che questi serbatoi richiedono una vigilanza
continua per riparare inevitabili perditi (con migliaia di serbatoi
capita sempre che uno si guasti).

Ripeto: i muri di ghiaccio NON servono a tenere DENTRO l'acqua contaminata
(quella viene pompata su nei serbatoi di emergenza).
I muri di ghiaccio SERVONO a tenere FUORI l'acqua naturale che continua
e penetrare nelle fondazioni (e che la TEPCo e' costretta a continuare
a pompare su per impedire che poi raggiuna l'oceano).

Domande ?
Post by fuzzy
When mere stopgaps cost this much, it is clear any real solution will
cost the earth.
Come citato, si tratta di 322 su 260'000 del costo totale (in M$).
Post by fuzzy
Japanese taxpayers have already had to bail out the
operator Tepco to the tune of £6.5bn. The final clean up will cost tens
of billions and take 40 years.
Si tratta di sterline ? Allora secondo Carrington siamo a colpi di
$16 miliardi per 40 anni. Veramente ci avevano preparati ad una cifra di
$260 miliardi. Francamente, sig.Carrington, le sue sono buone notizie.
In quanto ai $10 miliardi menzionati (le 6,5 miliardi di sterline) si
tratta di un prestito. Certo che se, impedendo l'avvio della centrale
di Kashiwazaki-Kariwa e della centrale di Fukushima Da-ini, e nel
contempo frenando l'aumento della tariffe per compensare il maggiore
costo del carbone, gas e petrolio usato d'emergenza per sostituire la
produzione elettrica, riescono a fare fallire la TEPCo, poi potranno
gongolare che i soldi sono finiti a fondo perduto. Insomma, gli
antinuclearisti saranno profeti del loro stesso operato. Troppo facile
indovinare il futuro in questo modo.
Post by fuzzy
Yet supporters maintain that nuclear power offers affordable low-carbon
electricity and is a vital tool in the fight to curb climate change.
Almeno qui vediamo l'impulso istintivo anglosassone a riportare anche
l'altra versione. Una frase del genere non la leggerete sui media
italiani: troppo pericolosa, potrebbe fare capire agli italiani che c'e'
chi la pensa diversamente dai giornalisti e dai politici attualmente al
potere (opposizione o in carica che siano).
Post by fuzzy
The
UK government, already spending most of its energy budget on nuclear
clean up, has crashed through deadline after deadline in a fruitless
search to find anybody willing to build new nuclear power stations at
reasonable cost.
Hmmm ... a quanto pare, l'obbiettivo dell'attacco non era il governo
giapponese ma il governo locale, quello del blogger.
Non capisco. Il governo ha fatto una lunga trattiva, un vero e proprio
braccio di ferro. E mi pare abbia portato i suoi frutti, ottenendo
condizioni competitive dalla EDF. Ci sono alternative reali a quanto
stipulato ? Ovviamente, calcoli onesti, non il fermarsi al costo della
centrale. Sappiamo tutti che costruire una centrale a carbone o gas
costa meno. Ma sappiamo anche che per funzionare queste centrali
ingoiano enormi quantita' di combustibili, che oggi costano cosi'
caro da rendere competitivo anche il costoso nucleare di III generazione.
Ricordo a tutti che il prezzo di riferimento dell'energia, continua ad
essere il petrolio intorno a $100/barile (oggi 108) e non c'e' alcuna
speranza che scenda a causa della domanda crescente delle nazioni
emergenti. Insomma, sig.Carrington, la critica e' facile, ma quale e'
l'alternativa concreta ?

Interessante che nell'articolo menziona che ci sono ben 3 protagonisti
nel settore: i cinesi, i francesi, i russi. Quindi abbiamo la garanzia
di un mercato competitivo (mentre con 2 soli partecipanti e' possibile
accordi sotto banco, gia' con 3 la cosa diventa piu' difficile, anche
se non impossibile).

Interessante anche che il sig.Carrington non abbia menzionato altri 4
protagonisti:

quello giapponese: Mitsubishi Heavy Industries
quelli giapponesi-americani: Hitachi-General Electric
Toshiba-Westinghouse
quello coreano: Korea Power Engineering Company

Quindi abbiamo in realta' un mercato con 7 grossi protagonisti sul mercato
mondiale. Ma per quale motivo il sig.Carrington dimentica proprio la
Hitachi ? Uno dei rami dell'albero nucleare che il Regno Unito sta
mettendo in piedi e' rappresentato dal progetto Horizon, da 4 a 6 reattori
della Hitachi, che e' il socio "pesante" della Horizon.

"fruitless search to find anybody willing"

"ricerca infruttuosa di trovare chiunque volonteroso" ... parandosi pero'
alla fine con un "reasonable cost" ovvero il sig.Carrington in realta' pare
mettersi in condizione di negare di avere affermato apparentemente che il
Regno Unito non riesce a trovare costruttori di centrali nucleari, ma solo
di "centrali nucleari a costo ragionevole". Ma cosa significa "ragionevole"?
Quale cifra ? €6 miliardi sono tanti ? Ops, e' proprio il prezzo del
progetto Horizon della Hitachi, quella che ha "dimenticato" di citare
tra i primi tre protagonisti. Se anche €6 miliardi sono troppi, quale
sarebbe il prezzo "ragionevole" per il sig.Carrington ?

Che prosegue con il paragone "exploding atomic bomb", "slow motion
detonation". Sig.Carrington, non le sembra di metterla un po' sul
drammatizzante. Vedete, e' la definizione stessa di "reazione controllata"
http://en.wikipedia.org/wiki/Nuclear_reactor_physics

Ebbene, anche nella vita di tutti i giorni abbiamo a che fare con "reazioni
controllate". Provate ad accendere un fiammifero in un locale caldo e chiuso
in cui avete dimenticato aperto il serbatorio dell'auto ed avrete una idea
di che razza di reazioni incontrollate puo' provocare la benzina.
Eppure, dentro al motore abbiamo un ciclo di esplosioni controllate che
non ci fanno male (salvo gli inquinanti, ma quella e' un'altra questione).

Ma la cosa veramente importante e' "la reazione puo' sfuggire dal
controllo?" Nei primi reattori (specialmente i sovietici, che tendevano,
causa la mancanza di un controllore - lo Stato non ha nessuno che
controlla il suo operato - a tagliare un po' le curve su progettazione
e costruzione) non si e' dato sufficiente importanza al problema dei
guasti, degli imprevisti, della perdita' di controllo delle reazioni
nucleari. E non e' un caso che anche il terzo incidente (tra l'altro un
"triplo" incidente, quindi "numericamente" siamo a 5 reattori gravemente
incidentati) ha riguardato reattori di I generazione. Mancava insomma
l'esperienza, come accade sempre con una nuova tecnologia. Una menzione
e' proprio quella delle macchine a vapore usate nelle centrali
termoelettriche, a cui, in sostanza, l'Italia si e' totalmente rivolta
in alternativa al nucleare. Una macchina a vapore (a turbina o a moto
alternativo che sia) e' alimentata da una caldaia sottopressione.
Ebbene, le prime caldaie avevano la tendenza perniciosa ad esplodere.
E l'evento era particolarmente drammatico quando la caldaia era
posizionata sopra il telaio di una locomotiva a vapore, ferma in stazione
in mezzo alla gente che saliva o scendeva dal treno.
Un secolo dopo, questi incidenti sono diventati un ricordo, perche' si
e' sviluppata una costruzione delle caldaie per saldatura invece che con
chiodature a ribattini. Se anche le valvole di sicurezza fallivano, la
rottura era parziale, con potenti getti di vapore, ma niente di
distruttivo. Tra parentesi, nelle centrali termoelettriche attuali
un incidente pericoloso che ancora puo' succedere e' quello di venire
"cotti vivi" dal vapore che esce da una guarnizione guastata.

Inoltre, deve essere chiara una cosa: la perdita' di controllo del
nocciolo di un reattore nucleare non potra' mai essere di natura esplosiva
"nucleare". Non avremo cioe' un classico fungo atomico. Le "esplosioni"
avvenute sono sempre state di natura chimica: idrogeno sviluppato dalla
rapida decomposizione dell'acqua e poi la istantanea ricombinazione
dell'idrogeno ed ossigeno in una potente esplosione. L'idrogeno e' un
gas esplosivo. Non per nulla la ricarica degli accumulatori al piombo
non sigillati e' vietata nei locali chiusi, perche' e' un'altra situazione
in cui si ha sviluppo secondario di idrogeno. Un'altro caso che potete
sperimentare di persone e' quella di buttare un secchio d'acqua sopra
una carica di carbone rovente dentro una caldaia come si trovano ancora
nell'Alto Adige o in altre zone delle Alpi. Il carbone, almeno se non
lo polverizzate, non e' esplosivo. Non ci sono prescrizioni per il carbone
che lo trattino come materiale esplosivo. Ma se buttate un secchio d'acqua
sopra un paio di chili di carbone rovente vi trovate le sopraciglie strinate
e tutto quello che c'e' vicino fracassato o scaraventato per la stanza.
Il problema di un reattore fuori controllo e' che produce una tale
quantita' di calore che in presenza di acqua ne provoca la decomposizione.
Questo e' quello che e' successo a Chernobyl.
L'altra fonte di idrogeno accade invece quando la copertura della barre
di uranio, al disopra di una certa temperatura, reagisce con l'acqua
liberando idrogeno, questo e' quanto e' successo a Fukushima Dai-ichi,
ove i reattori si sono fusi, ma non in modo talmente violento da decomporre
l'acqua per puro sviluppo di calore.
Insomma, niente esplosione nucleare, niente fungo atomico.

"The answer from the nuclear industry to all these criticisms is always the
same: it will be different next time."

E non e' vero ? A Fukushima i reattori danneggiati sono della stessa
generazione di quello di Three Mile Island. Anzi, quello di Three Mile
Island era un PWR, quelli di Fukushima dei meno "protetti" BWR.
Semmai cio' che deve sorprendere e' come mai dei BWR di prima generazione
fossero ancora in servizio. Da questo punto di vista, in Germania hanno
fatto bene a mettere subito fuori servizio i BWR piu' vecchi. Ma
mettere fuori servizio anche i reattori piu' sicuri ? Per poi passare
ad importare carbone dalla Colombia ? (Caso Drummond, una azienda
che estrae carbone spostando interi villaggi e scavando voragini
enormi - estrazione a cielo aperto - e quando intendo enormi intendo
roba da vallate alpine, per esportarlo in Germania, che causa l'aumento
del consumo dovuto all'uscita dal nucleare, non riesce a starci dietro
con la sua produzione nazionale)

"Today, it was revealed that radiation levels by the tanks of
contaminated cooling water at Fukushima are 2,200 millisieverts an hour
- a level that could kill an unprotected person in hours – and 22 times
higher than previously thought."

Nuovamente con le bugie per omissione. Quale omissione ? Precisare che si
tratta dell'acqua che esce dal raffreddamento dei noccioli. Trascinandosi
con se i rimasugli dei noccioli, e' immaginabile che ogni tanto arriva
una "partita" di acqua fortemente radioattiva (ed e' per questo che viene
decontaminata a ciclo continuo). L'omissione e' grave perche' prima si
parlava dell'acqua di falda che sta riempendo i numerosi serbatoi di
emergenza e si potrebbe fare credere a chi legge che sono TUTTI pieni di
acqua cosi' radioattiva che basta ad uccidere una persona nel giro
di alcune ore. E che sia quella l'acqua che sfugge nell'oceano. Vi sembra
una "svista" da poco ?

"Why were previous measurements so useless?"

Trattandosi dell'acqua che entra direttamente nell'impianto di
decontaminazione, non e' cosi' critico misurarla correttamente. Si sa
che e' mortalmente radioattiva e di piu' non serve sapere! Invece e'
necessario misurare i valori in uscita dal circuito di decontaminazione,
onde sapere che tipo di precauzioni stabilire per i serbatoi di transito
del circuito di raffreddamento.

"As the false nuclear dawn fades, a new brighter horizon may be revealed,
where the intrinsically safe and therefore ultimately cheaper technologies
of energy efficiency and renewable energy can used to build a power system
fit for the 21st century, not one harking back to the 20th."

Svanimento del falso rinascimento nucleare ?
Nuove tecnologie piu' economiche ?
Quali ?
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