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2015-10-02 16:03:58 UTC
SOVRACCARICO INIZIALE
Il mio PC fisso, un FUJITSU SIEMENS di vecchia data, ha sempre
presentato un inconveniente: talvolta, allavviamento provocava
lapertura del magnetotermico di casa per sovraccarico transitorio,
sia pure di brevissima durata (ma il magnetotermico è altrettanto
veloce, scatta per un sovraccarico di pochi millisecondi).
Ho rimediato inserendo sulla linea di alimentazione un trasformatore
1/1 (220/220) in modo che linduttanza del suo avvolgimento freni il
sovraccarico transitorio di corrente.
Ora, sempre a proposito del sito TECNOLOGIA P.F.C. (Power Factor
Control) DEGLI ALIMENTATORI SWITCHING, leggo espressioni come queste
che seguono:
La direttiva EU EN61000 del 2001 infatti richiede che tutti gli
alimentatori con più di 75 W debbano includere almeno un PFC passivo;
Lattuale versione 5.0 di ENERGY STAR richiede un F.D.P. (fattore di
potenza) superiore a 0,9 col 100% della potenza erogata per tutti gli
alimentatori per PC;
Durante il normale uso, un alimentatore per PC eroga quasi sempre una
potenza inferiore a quella massima; tuttavia, per gli alimentatori che
implementano la tecnologia PFC questo non è vero durante laccensione
e questa fase critica viene chiamata INRUSH, nella quale, per pochi
istanti, sono in grado di richiedere un carico di potenza molto
elevato, fino al massimo potenziale.
Riguardo allultima espressione, è chiaro che, pur con la massima
potenza, questi alimentatori non sarebbero comunque in grado di
provocare lapertura del magnetotermico, tarato ad almeno 16 A, ma la
mia domanda è questa:
E possibile che questi dispositivi PFC, proprio perché devono
limitare le componenti induttive di corrente, per tenere alto il COS
(Ф), siano provvisti di grosse capacità, in grado di simulare,
inizialmente scariche, un elevatissimo carico, sia pure per pochi
millisecondi?
Il mio PC fisso, un FUJITSU SIEMENS di vecchia data, ha sempre
presentato un inconveniente: talvolta, allavviamento provocava
lapertura del magnetotermico di casa per sovraccarico transitorio,
sia pure di brevissima durata (ma il magnetotermico è altrettanto
veloce, scatta per un sovraccarico di pochi millisecondi).
Ho rimediato inserendo sulla linea di alimentazione un trasformatore
1/1 (220/220) in modo che linduttanza del suo avvolgimento freni il
sovraccarico transitorio di corrente.
Ora, sempre a proposito del sito TECNOLOGIA P.F.C. (Power Factor
Control) DEGLI ALIMENTATORI SWITCHING, leggo espressioni come queste
che seguono:
La direttiva EU EN61000 del 2001 infatti richiede che tutti gli
alimentatori con più di 75 W debbano includere almeno un PFC passivo;
Lattuale versione 5.0 di ENERGY STAR richiede un F.D.P. (fattore di
potenza) superiore a 0,9 col 100% della potenza erogata per tutti gli
alimentatori per PC;
Durante il normale uso, un alimentatore per PC eroga quasi sempre una
potenza inferiore a quella massima; tuttavia, per gli alimentatori che
implementano la tecnologia PFC questo non è vero durante laccensione
e questa fase critica viene chiamata INRUSH, nella quale, per pochi
istanti, sono in grado di richiedere un carico di potenza molto
elevato, fino al massimo potenziale.
Riguardo allultima espressione, è chiaro che, pur con la massima
potenza, questi alimentatori non sarebbero comunque in grado di
provocare lapertura del magnetotermico, tarato ad almeno 16 A, ma la
mia domanda è questa:
E possibile che questi dispositivi PFC, proprio perché devono
limitare le componenti induttive di corrente, per tenere alto il COS
(Ф), siano provvisti di grosse capacità, in grado di simulare,
inizialmente scariche, un elevatissimo carico, sia pure per pochi
millisecondi?
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CobraOne
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