Discussione:
La Scienza malata
(troppo vecchio per rispondere)
fuzzy
2013-11-10 17:21:26 UTC
Permalink
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/10/ricerca-scientifica-dati-falsificati-meritocrazia-e-competizione/772255/

"Credi ma verifica! In questo motto si può riassumere il successo della scienza, in cui la verifica sperimentale delle teorie e dei modelli è stata il perno sui cui si è costruito l’edificio scientifico. La prestigiosa rivista l’Economist punta però il dito sul declino della qualità della ricerca scientifica moderna: si va da analisi statistiche approssimative, a casi di esperimenti non riproducibili, ma anche a casi di manipolazioni.

Il caso emblematico è sicuramente quello di Jan Hendrik Schön, il “bambino prodigio” della fisica mondiale degli inizi degli anni duemila, che, prima di essere stato scoperto per aver falsificato tutti i dati dei suoi esperimenti, era riuscito a pubblicare in due anni e mezzo otto articoli su “Nature” e sette su “Science” senza che nessun editor avesse il minimo sospetto e senza che, dopo la scoperta della frode, ci sia stata una vera autocritica da parte di queste (e altre) riviste. Schön inoltre è stato ritenuto l’unico responsabile della frode e ha dovuto lasciare la sua posizione. Il caso Schön è la punta di un iceberg?

Non dunque è un fenomeno nuovo e ne parlava Laurent Ségalat in un bel libretto di qualche anno fa (La Scienza Malata, Cortina). Ségalat identifica come una delle principali cause del declino che sta mettendo a rischio l’intero processo scientifico moderno, l’eccessiva competizione che è stata incoraggiata dal sistema di assegnazione dei posti e di selezione dei progetti di ricerca ovvero da un certo tipo di implementare la valutazione. La corsa a pubblicare sulle migliori riviste il numero maggiore di articoli possibile, la fame di citazioni, l’obiettivo di accrescere i propri parametri bibliometrici (articoli e citazioni) come unico scopo della propria ricerca, sono, infatti, indotti dalla sempre più spietata selezione dei progetti di ricerca a cui sono legate le carriere dei singoli ricercatori.

Osserva Ségalat che “per entrare nel sistema non bisogna essere bravi, bisogna essere migliori degli altri”, e dunque “il ricercatore è trascinato, che lo voglia o no, dalla corsa finanziamenti-pubblicazioni-finanziamenti”. Dunque se si vuole investire la propria ricerca in progetti impegnativi a lungo termine si crea un cortocircuito: “Come posso raggiungere il lungo termine se non sopravvivo nel breve?”. E’ questa la ragione principale dell’irresistibile tendenza al conformismo nella ricerca moderna, l’altra faccia dell’esasperata competizione. Si preferisce lavorare su progetti di ricerca che puntano a ottenere, innanzitutto, il consenso della comunità di riferimento piuttosto che a proporre l’esplorazione di nuove, e magari controverse, idee.

Come invertire la tendenza? Questa è la domanda che la comunità scientifica in primis dovrebbe affrontare senza timore di passare per “anti-meritocratica”: poiché la valutazione della qualità della ricerca gioca un ruolo così importante nello sviluppo della dinamica scientifica moderna non è possibile lasciarla nelle mani di burocrati o, peggio ancora, di questa classe politica."
Daniele Orlandi
2013-11-10 23:46:25 UTC
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fuzzy wrote:


Interessante come tutti i matti, tu compreso, ce l'abbiano con la scienza.

Sarà il fatto che il fondamento della scienza è la ragione?
l***@gmail.com
2013-11-11 11:48:04 UTC
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Post by Daniele Orlandi
Interessante come tutti i matti, tu compreso, ce l'abbiano con la scienza.
Non mi pare che ce l'abbia con la scienza: anzi, mi pare che auspichi una scienza libera da condizionamenti che non siano quelli imposti dal suo statuto.

Mi pare che il matto sei tu.

luciano buggio
http://www.lucianobuggo.altervista.org
not1xor1
2013-11-11 13:57:01 UTC
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Post by l***@gmail.com
Non mi pare che ce l'abbia con la scienza: anzi, mi pare che
auspichi una scienza libera da condizionamenti che non siano quelli
imposti dal suo statuto.
Mi pare che il matto sei tu.
che film è?
<http://it.wikipedia.org/wiki/Scemo_%26_pi%C3%B9_scemo> ?
:-D

ma hai un link per questo fantomatico "statuto della scienza"?
perdona la mia ignoranza ma non ne ho mai sentito parlare...
o:-)

il problema è solo nel sistema dei finanziamenti certo non nel metodo
scientifico... ovvero nei perversi effetti (che non si vedono solo
nella scienza) del mercantilismo che impesta il mondo dalla fine degli
anni '70

basta pensare che negli anni 50, negli usa, un amministratore delegato
aveva uno stipendio di 14 volte superiore a quello medio della sua
azienda...

oggi siamo ad oltre 500 volte

e naturalmente, visto che in italia sono tutti più dritti, lo
stipendio di marchionne è di oltre 1000 volte superiore a quello medio
fiat

in altre parole, negli ultimi 40 anni, gli stipendi multimilionari dei
manager sono diventati la priorità...
e quando questi si ritirano, dopo aver portato in molti casi al
fallimento le aziende amministrate, se ne vanno anche con buonuscite
faraoniche

alla scienza (e non solo) restano solo le briciole...

con gran soddisfazione delle masse di idioti (amministranti e/o
votanti) che credono che le ricerche scientifiche possano sempre
portare risultati finanziariamente remunerativi nel breve periodo
--
bye
!(!1|1)
Daniele Orlandi
2013-11-11 14:31:27 UTC
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Post by l***@gmail.com
Non mi pare che ce l'abbia con la scienza: anzi, mi pare che auspichi una
scienza libera da condizionamenti che non siano quelli imposti dal suo
statuto.
CVD
Alexander
2013-11-11 15:01:49 UTC
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Post by l***@gmail.com
Non mi pare che ce l'abbia con la scienza: anzi, mi pare che auspichi una scienza libera da condizionamenti che non siano quelli imposti dal suo statuto.
Qualunque gruppo di potere è basato sul monopolio di determinate idee, e sulla fede cieca dei suoi seguaci in tale associazione.
Per un fervente cattolico, la Chiesa Cattolica è ciò che determina la morale, dunque chi è contro la Chiesa Cattolica è contro la morale stessa.
Allo stesso modo, per un fervente ortodosso, l'establishment accademico è ciò che determina la scienza, dunque chi è contro di esso è contro la scienza stessa.
--
Alexander
l***@gmail.com
2013-11-11 18:07:49 UTC
Permalink
Post by Alexander
Post by l***@gmail.com
Non mi pare che ce l'abbia con la scienza: anzi, mi pare che auspichi una scienza libera da condizionamenti che non siano quelli imposti dal suo statuto.
Qualunque gruppo di potere è basato sul monopolio di determinate idee, e sulla fede cieca dei suoi seguaci in tale associazione.
Per un fervente cattolico, la Chiesa Cattolica è ciò che determina la morale, dunque chi è contro la Chiesa Cattolica è contro la morale stessa.
Allo stesso modo, per un fervente ortodosso, l'establishment accademico è ciò che determina la scienza, dunque chi è contro di esso è contro la scienza stessa.
Condivido in pieno.
Tutto ciò avviene in violazione dello statuto delle scienze (il metodo scientifico), non diversamente da come la pratica religiosa corrente si svolge in violazione del genuino messaggio evangelico(se un genuino messaggio evangelico esiste).

L.B.
Post by Alexander
--
Alexander
a***@tiscali.it
2013-11-11 12:38:49 UTC
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"fuzzy" <***@yahoo.it> ha scritto nel messaggio news:d9b982c4-1c13-44b8-a7f1-***@googlegroups.com...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/10/ricerca-scientifica-dati-falsificati-meritocrazia-e-competizione/772255/

"Credi ma verifica! In questo motto si può riassumere il successo della
scienza, in cui la verifica sperimentale delle teorie e dei modelli è stata
il perno sui cui si è costruito l’edificio scientifico. La prestigiosa
rivista l’Economist punta però il dito sul declino della qualità della
ricerca scientifica moderna: si va da analisi statistiche approssimative, a
casi di esperimenti non riproducibili, ma anche a casi di manipolazioni.

§ ha già fatto incazzare qualcuno della feccia scientista .... aspetta gli
altri :-) §

Il caso emblematico è sicuramente quello di Jan Hendrik Schön, il “bambino
prodigio” della fisica mondiale degli inizi degli anni duemila, che, prima
di essere stato scoperto per aver falsificato tutti i dati dei suoi
esperimenti, era riuscito a pubblicare in due anni e mezzo otto articoli su
“Nature” e sette su “Science” senza che nessun editor avesse il minimo
sospetto e senza che, dopo la scoperta della frode, ci sia stata una vera
autocritica da parte di queste (e altre) riviste. Schön inoltre è stato
ritenuto l’unico responsabile della frode e ha dovuto lasciare la sua
posizione. Il caso Schön è la punta di un iceberg?

Non dunque è un fenomeno nuovo e ne parlava Laurent Ségalat in un bel
libretto di qualche anno fa (La Scienza Malata, Cortina). Ségalat identifica
come una delle principali cause del declino che sta mettendo a rischio l’intero
processo scientifico moderno, l’eccessiva competizione che è stata
incoraggiata dal sistema di assegnazione dei posti e di selezione dei
progetti di ricerca ovvero da un certo tipo di implementare la valutazione.
La corsa a pubblicare sulle migliori riviste il numero maggiore di articoli
possibile, la fame di citazioni, l’obiettivo di accrescere i propri
parametri bibliometrici (articoli e citazioni) come unico scopo della
propria ricerca, sono, infatti, indotti dalla sempre più spietata selezione
dei progetti di ricerca a cui sono legate le carriere dei singoli
ricercatori.

§ infatti l'innovazione è pericolosa ,..conta solo il volume di cartacce
teoriche e di timbri ufficiali ai fini della carriera ... che si utile o
meno quello che si ricerca è del tutto irrilevante §



Osserva Ségalat che “per entrare nel sistema non bisogna essere bravi,
bisogna essere migliori degli altri”, e dunque “il ricercatore è trascinato,
che lo voglia o no, dalla corsa finanziamenti-pubblicazioni-finanziamenti”.
Dunque se si vuole investire la propria ricerca in progetti impegnativi a
lungo termine si crea un cortocircuito: “Come posso raggiungere il lungo
termine se non sopravvivo nel breve?”. E’ questa la ragione principale dell’irresistibile
tendenza al conformismo nella ricerca moderna, l’altra faccia dell’esasperata
competizione. Si preferisce lavorare su progetti di ricerca che puntano a
ottenere, innanzitutto, il consenso della comunità di riferimento piuttosto
che a proporre l’esplorazione di nuove, e magari controverse, idee.

§ eccoti una carrellata di quelli che pensa che tutto va bene madama la
marchesa www.asps.it/gotha.htm :-) §

Come invertire la tendenza? Questa è la domanda che la comunità scientifica
in primis dovrebbe affrontare senza timore di passare per
“anti-meritocratica”: poiché la valutazione della qualità della ricerca
gioca un ruolo così importante nello sviluppo della dinamica scientifica
moderna non è possibile lasciarla nelle mani di burocrati o, peggio ancora,
di questa classe politica."

§ la classe politica è asservita al solo mantenimento del potere e
finanzierebbe pure la teoria della terra piatta se portasse voti

E.Laureti §
Erminio Ottone
2013-11-11 20:17:09 UTC
Permalink
***@tiscali.it wrote:

cut
Post by fuzzy
Come invertire la tendenza? Questa è la domanda che la comunità scientifica
in primis dovrebbe affrontare senza timore di passare per
“anti-meritocratica”: poiché la valutazione della qualità della ricerca
gioca un ruolo così importante nello sviluppo della dinamica scientifica
moderna non è possibile lasciarla nelle mani di burocrati o, peggio ancora,
di questa classe politica."
§ la classe politica è asservita al solo mantenimento del potere e
finanzierebbe pure la teoria della terra piatta se portasse voti
E.Laureti §
forse finanzierebbero anche la pnn se portasse voti.
Bhisma
2013-11-12 11:53:06 UTC
Permalink
Post by fuzzy
"Credi ma verifica!
Hai tre anni ancora per farci verificare se la PNN è un fallimento o
no, Emidio. Di che ti lamenti? :-DDD

Saluti da Bhisma
--
...e il pensier libero, è la mia fé!
w***@gmail.com
2013-11-12 16:33:42 UTC
Permalink
Post by fuzzy
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/10/ricerca-scientifica-dati-falsificati-meritocrazia-e-competizione/772255/
[cut]

Molto interessante.

Non conoscevo il caso Shon, anche se di false scoperte scientifiche, supportate da falsi dati, attestate da pubblicazioni in riviste anche serie, se ne sono avute numerose nel corso degli anni (e non solo recentemente, vedi ad esempio le false scoperte di fossili umano in cui venne coinvolto Conan-Doyle autore di Sherlock Holmes nell'800).

Trovo convincente la critica dell'articolo sui danni dell'eccessiva competizione scientifica, che porta, tra l'altro, a eccessi di pubblicazioni, non di rado insignificanti e talvolta, molto più raramente, persino truffaldine.
Tuttavia il sistema accademico allargato (non solo ristretto quindi ai referee delle singole riviste) non ha funzionato poi così male neppure questa volta e ha alla fine puntigliosamente individuato la frode (segue estratto da Wikipedia):

Sospetti

Numerosi colleghi avanzarono dubbi a misura che il numero e la frequenza delle scoperte annunciate e pubblicate aumentava. La professoressa Lydia Sohn, allora all'Università di Princeton, notò che due esperimenti effettuati a temperature molto diverse, mostravano lo stesso rumore di fondo, in contraddizione con quanto atteso. Dopo essere stato avvertito dall'editore di Nature del problema, Schön dichiarò d'avere accidentalmente scambiato due grafici. Il professor Paul McEuen dell'Univerità di Cornell scoprì allora che lo stesso rumore di fondo appariva anche in un altro articolo, che si riferiva a un esperimento diverso. Ulteriori ricerche effettuate da McEuen, Sohn e altri fisici, fecero emergere numerosi esempi di dati duplicati nei lavori di Schön. Questo iniziò una serie di reazioni nel mondo della fisica che indusse rapidamente la Lucent Technologies (casa madre dei "Bell Lab"s) a istituire un'inchiesta formale.[5][6]
Nel maggio 2002 i "Bell Labs" nominarono un comitato d'inchiesta esterno, diretto dal professore Malcolm Beasley dell'Università di Stanford. Il comitato ottenne informazioni da tutti i coautori degli articoli di Schön, e intervistò i tre principali (Zhenan Bao, Bertram Batlogg e Christian Kloc). Vagliò in dettaglio i dati elettronici dei risultati presentati negli articoli incriminati. Alla richiesta del comitato di avere accesso ai dati originali, Schön affermò di non aver tenuto nessun archivio né un quaderno di laboratorio. Inoltre tutti i suoi campioni sperimentali risultarono danneggiati e inutilizzabili, rendendo impossibile una ripetizione degli esperimenti.
Nel settembre 2002, il comitato rese pubblico il suo rapporto.[5] Questo tratta in dettaglio 24 sospetti di manipolazione dei dati. Di 16 di essi il rapporto stabilisce con certezza la falsità: il comitato trovò le prove che gli stessi dati vennero usati in numerosi esperimenti, e che altri furono fabbricati usando delle funzioni matematiche.
Il rapporto stabilisce inoltre che tutte le manipolazioni illecite furono opera del solo Schön. Tutti i coautori, incluso il capo del gruppo e diretto superiore Bertram Batlogg, furono riconosciuti innocenti dal punto di vista formale. Delle riserve furono invece espresse sul piano professionale ed etico.[7]
Sanzioni e conseguenze[modifica | modifica sorgente]

Schön riconobbe che i dati erano scorretti in numerosi dei suoi articoli.[5] Egli sostenne che le sostituzioni dei dati erano avvenute in buona fede per delle sviste. Ammise di avere falsificato alcuni dati ma si giustificò dicendo d'averlo fatto per meglio mostrare fenomeni che aveva veramente osservato.
Alcuni ricercatori dell'Università Tecnologica di Delft e del Centro di Ricerca Thomas J. Watson hanno ripetuto gli esperimenti di Schön, senza ottenere gli stessi risultati.[2] Anche prima dell'emergere dello scandalo, diversi gruppi di ricerca avevano tentato di riprodurre, invano, i risultati spettacolari da lui annunciati.[6][8]
Nel giugno 2004 l'Università di Costanza pubblicamente annunciò il ritiro del grado di dottore a Schön per condotta disonorevole. Wolfgang Dieterich del Dipartimento di Fisica chiamò la faccenda «la maggiore frode scientifica degli ultimi 50 anni», affermando che «la credibilità della scienza era stata intaccata».
Schön fece ricorso, ma il 28 ottobre 2009 l'Università vinse la causa.[9]
Nell'Ottobre 2004 la Fondazione Tedesca per la Ricerca (DFG, Deutsche Forschungsgemeinschaft) annunciò delle sanzioni contro Schön. Gli fu tolto il diritto di voto nella DFG, e il diritto di servire nei comitati della DFG per un periodo di otto anni, oltre che di ottenere dei sussidi di ricerca.

Saluti,
Aleph
vecchio
2013-12-03 05:43:51 UTC
Permalink
Trovo convincente la critica dell'articolo sui danni >dell'eccessiva
competizione scientifica, che porta, tra >l'altro, a eccessi di
pubblicazioni, non di rado >insignificanti e talvolta, molto piy raramente,
persino truffaldine.
Tuttavia il sistema accademico allargato (non solo >ristretto quindi ai
referee delle singole riviste) non ha >funzionato poi cosl male neppure
questa volta e ha alla >fine puntigliosamente individuato la frode (segue
L'irrilevanza pur essere solo soggettiva, comunque non h certamente dannosa
come le ricerche truccate di grande rilevanza industriale o politica. E il
potere economico pur impedire la pubblicizzazione di svelamenti di certe
ricerche truccate e anche di divulgazioni giornalistiche tendenziose. Sembra
che il problema sia tanto piy grave quanto piy il pubblico generico h
acritico o manipolabile. Una scuola piy seria potrebbe fare qualcosa in
proposito.




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